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Jaguar E-Pace
Al volante della 2.0 300 CV Awd HSE - VIDEO

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In questi anni sono stati spesi fiumi di parole su come deve, o meglio su come non dovrebbe essere una Jaguar. Perdendo forse di vista il fatto che il dibattito, in definitiva, ha ben poco senso. Non è tanto la forma a fare la differenza, quanto le qualità intrinseche che una Jaguar deve comunque avere, dogma già ampiamente sdoganato dalla F-Pace. Premesso questo, andiamo a vedere da vicino questa nuova Suv Jaguar, la piccola di casa.

Alla guida della Jaguar E-Pace 2.0D 180 CV

Quasi una coupé. L’impatto visivo è notevole. La E-Pace se ne sta bene acquattata sulle grandi ruote da 20 pollici sistemate quanto più possibile ai quattro angoli dell’auto. Il passo lungo, in relazione alla lunghezza, e gli sbalzi ridotti le conferiscono una bella dinamicità, sottolineata dai grandi parafanghi posteriori che sembrano coprire a stento i pneumatici. Insomma, una linea più da coupé che da Suv. E che a influenzare Ian Callum, direttore del design Jaguar, sia stata la F-type piuttosto che la grande sorellona a ruote alte, lo si capisce subito aprendo la porta e accomodandosi al volante.

Impostazione sportiva Scomparsa la classica rotella per il cambio, al suo posto ecco il piccolo jostick della coupé e il tunnel alto con il grande maniglione che separa nettamente i posti (e i ruoli) di chi sta seduto davanti. Ben visibile dietro al volante (piccolo e verticale), un unico schermo Tft da 12,3 pollici completamente riconfigurabile informa il guidatore di tutto quanto è necessario.

Mappa a tutto schermo. Di norma riproduce il tachimetro e il contagiri che, quando si seleziona il setup Dynamic, si colora di rosso (con l’indicatore della marcia ben visibile al centro), ma che può riportare addirittura a schermo pieno la mappa del navigatore: in questo caso le informazioni sul funzionamento della vettura finiscono in una barra alla base della strumentazione. Al centro della plancia un’altro schermo, touch da 10 pollici, permette di gestire il sistema multimediale e le principali funzioni di bordo. Sul tunnel, di fianco al joystick del cambio, il selettore che permette scegliere il setup della vettura (Ice/Snow/Rain, Eco, Confort e Dynamic). La posizione di guida è decisamente sportiva con le gambe semidistese e il sedile che fascia e sorregge molto bene. A questo punto non resta che avviare il quattro cilindri turbobenzina e incominciare a muoversi.

Ambiente soffuso. Pochi chilometri e due differenti impressioni si affacciano subito nella mia mente. Da una parte la sensazione di una scocca molto rigida capace di digerire bene, grazie anche al buon lavoro delle sospensioni, le disuguaglianze della strada e di regalare, allo stesso tempo, quella bella sensazione di soffusa compattezza, molto Jaguar, che dà subito una precisa idea dei valori in campo, dall’altra quella di un dinamismo non comune.

2017-Jaguar-E-Pace-first-edition-4a

Da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi. Il quattro cilindri, innanzitutto, risponde molto bene. È potente, ha coppia e spinge forte senza ritardi apprezzabili del sistema di sovralimentazione. Tira in basso e allunga in alto con una bella cattiveria fino ai 6.500 giri/min. Con 300 cavalli e, soprattutto, ben 400 Nm di coppia ce n’è in abbondanza per muovere più che bene la E-Pace (per questo modello la Casa dichiara una velocità massima di 243 km/h e 6,4 secondi per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo). Al resto pensano l’automatico a nove marce e la trazione integrale, che s’incarica non solo di distribuire la coppia tra i due assali a seconda di quanta aderenza c’e sotto le ruote, ma anche di suddividerla in modo intelligente tra quelle dietro in modo da favorire la motricità e l’uscita dalle curve. Due frizioni a controllo elettronico solidali con i semiassi suddividono infatti i Newtonmetro secondo quello che si definisce un vero e proprio torque vectoring attivo.

In curva con sicurezza. Lo sterzo ha buone caratteristiche: non è prontissimo, ma è molto progressivo e permette di disegnare le traiettorie con una notevole precisione. E poi ha un bel carico sul volante (aumenta ancora un po' con il setup Dynamic), che restituisce un quadro reale dell’aderenza sotto le ruote. Spingendo di più si avverte un po' di inerzia, figlia della massa non proprio contenuta, ben 1.894 kg, che finisce per limitare un po' la maneggevolezza, ma non certo il piacere di guidare questa Jaguar da una curva all’altra.

Bene anche in off-road. La E-Pace mi ha dimostrato di sapersi muovere bene anche nel fuoristrada leggero. Attivando l’Aspc (All surface progress control) e regolata la velocità a cui si vuole avanzare (il sistema è programmabile tra i 3,6 e i 30 km/h), l’auto si muove praticamente da sola guidata dell'elettronica che, oltre a regolare tutti i sistemi di bordo (trazione integrale, traction control, Esp ecc.), in modo da da sfruttare al massimo l’aderenza disponibile, modula anche l’acceleratore e i freni. In definitiva, al guidatore non resta altro da fare che concentrarsi sul volante.

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