La nuova BMW Serie 3 fa tutto quello che è lecito attendersi da una vettura premium di ultima generazione e forse anche qualcosa di più: la apri e la avvii con lo smartphone (solo Android, al momento) e se ti infili per sbaglio in un vicolo cieco e non sai come uscirne, ci pensa lei: memorizza gli ultimi cinquanta metri percorsi e, controllando sterzo, gas e freno, torna indietro da sola in retromarcia. Ancora, puoi chiederle cose in maniera del tutto informale, attivando l’assistente vocale con il comando "Hey BMW". Che però, per differenziarsi dagli altri, puoi ribattezzare come vuoi, col nome del tuo cane o di tua suocera. E se le dici che sei stanco, si preoccupa per te e attiva il programma vitalizzante: climatizzatore a 18 gradi, luce diffusa di colore sgargiante e musica a tutto volume per tenerti sveglio; ovviamente c’è anche la modalità rilassante, che invece sceglie brani, tepore e tonalità adeguati. Con la Serie 3, insomma, non ti senti mai solo perché la vettura pare avere un’anima propria. Ma la bella notizia è che al di là di queste funzioni da smartphone su quattro ruote, la berlina di Monaco punta a essere una "driver’s car". Una di quelle macchine, per intenderci, che sebbene all’occorrenza possa prendere in mano la situazione (arriva a un livello 2 di guida assistita), concede ancora un ruolo da protagonista a coloro che privilegiano il piacere di guida all’infotainment.
Equilibrio ritrovato. Questa settima generazione sembra infatti aver riscoperto quell’ideale equilibrio stradale che nelle passate edizioni si era un po’ annebbiato. Adesso confort e dinamismo si sposano in maniera armoniosa, grazie a nuove sospensioni che migliorano notevolmente l’assorbimento e a un corpo vettura ben piantato a terra (carreggiate più larghe, passo maggiorato, telaio più rigido), con una massa distribuita alla perfezione: metà davanti e metà dietro. La 320d, che sarà la preferita sul nostro mercato quando debutterà nel marzo 2019, soddisfa a meraviglia tutte le necessità: il 2 litri turbodiesel ha numeri adeguati (190 CV e 400 Nm) per elargire una sostanziosa spinta quando serve, ma anche quando vuoi goderti per sfizio un propulsore elastico, silenzioso, capace di notevoli prestazioni (240 km/h e 6,8 secondi sullo 0-100). Peraltro, è poco assetato di carburante (22,7 km/litro la media dichiarata). Tuttavia, ciò che rimane maggiormente impressa è la qualità di marcia garantita in ogni situazione, con un confort notevole (anche acustico, grazie ai nuovi vetri isolanti), il quale riesce a convivere pacificamente con un buon dinamismo quando la strada non è più dritta. La bontà del pacchetto la percepisci dal limitato uso dello sterzo, in termini di angoli impressi e di correzioni, quando affronti una curva dietro l’altra: dove la metti sta, con ridotti movimenti del corpo vettura che si traducono in sensazioni di stabilità, armonia e piacevolezza di guida. Tutto questo viene amplificato a bordo della 330i, non tanto per via del pur vigoroso 2 litri turbobenzina da 258 CV (ha la stessa coppia del turbodiesel, il suo vantaggio è solo in allungo), ma per la presenza del pacchetto M Sport che prevede sospensioni più rigide, differenziale sportivo e impianto frenante dedicato. In questo caso la vettura è ancor più ferma e reattiva, il pedale del freno è più pronto e duro: sul fondo a scarsa aderenza, inoltre, il differenziale M Sport contribuisce a ripartire al meglio la coppia verso la ruota posteriore con più grip. Tutto questo, comunque, non influisce drammaticamente sul confort, che anche in presenza del pacchetto M continua ad attestarsi su standard elevati.
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In pista con la sportiva. Un assaggio di M, quella vera, arriva però dalla M340i xDrive, con la quale abbiamo effettuato alcuni giri di pista sul tracciato di Portimao. Qui ad arricchire la questione ci sono il sound (quello del 6 cilindri in linea bavarese) e i cavalli giusti (374, con 500 Nm di coppia), per fare sul serio. Il 3 litri biturbo spinge in maniera poderosa da regimi poco superiori al minimo, con il suo classico timbro di voce e sonori ritorni in rilascio. Portimao è una pista stupenda ma molto impegnativa, perché ricca di saliscendi, curve velocissime e altrettante pieghe strette. Pur non essendo dinamica quanto una M3 (per quella c’è tempo), la versione top della Serie 3 si fa dare del lei: sul veloce apprezzi la solidità dell’appoggio, che infonde fiducia, mentre in uscita dalle curve lente non puoi non amare il lavoro della trazione integrale, che ha un debole per le ruote dietro e consente, nelle modalità dedicate (Sport+, Dsc dinamico) di guidare la M340i come fosse una trazione posteriore.