Nel deserto della Namibia con la Land Rover Defender - VIDEO
Se ti chiami Land Rover Defender, e quindi hai una reputazione da “difendere”, la prima cosa è dimostrare di essere all’altezza della tua fama. Ma nel 2020 è necessario prima offrire sicurezza, tecnologia, compatibilità ambientale e poi essere anche una vera off-road dura e pura. Per verificarlo ci aspetta niente meno che il deserto del Kaokoland, in Namibia, il secondo posto al mondo dove s’incontra meno gente (il primo, se siete curiosi, è la Mongolia).
Land Rover Defender: il nostro test in Namibia!
Pronta a tutto. Poca gente e poche strade asfaltate ma moltissima sabbia, rocce, letti asciutti (o inondati) di tormentati wadi, pronti a esplodere in una foresta verdissima ai primi temporali dell’imminente stagione invernale. Con la nuova Defender ho fatto più di 800 km di viaggio in tre giorni sfruttando al massimo le sue capacità di fuoristrada “digitale”, capace di mettere a frutto nel migliore dei modi qualità meccaniche eccezionali. La spedizione ha visto impegnate le One Ten (versioni a passo lungo che saranno seguite presto dalle Ninety a tre porte) con i motori Ingegnium turbodiesel D240 da 240 CV e P400 benzina da 400 CV, che dicono già molto sul tipo di terreno che ho dovuto dominare, in particolare quello più sconnesso, dove si riesce a passare sopra rocce taglienti solo grazie alle marce ridotte e ai 29,1 cm di luce a terra, oppure ai letti di sabbia finissima lunghi chilometri dove occorrono potenza, velocità e risposte precise dello sterzo e dell’acceleratore.
Addio longheroni. Tutte azioni che rispondono e vengono coordinate dal Terrain Response 2, la rete sensoriale e di controllo della nuova Defender che ti mette sempre nelle condizioni migliori per superare gli ostacoli. Basta scegliere il programma giusto fra i sei disponibili. Sotto il profilo della meccanica, addio al vecchio telaio a longheroni (con buona pace dei nostalgici) e libero uso di alluminio e rinforzi sottoscocca d'acciaio, sospensioni a parallelogrammi e multilink con molle ad aria e differenziali bloccabili. Il cambio automatico ZF a 8 marce con riduttore è la ciliegina sulla torta. Per questo raid, poi, è stata realizzata una versione della Defender molto ben equipaggiata, soprattutto per il comparto gomme: Goodyear Duratrack su cerchi da 18”(da 19” per la P400), portapacchi Explorer con dotazioni antisabbia e ruote di scorta aggiuntive, sistemi di comunicazione radio e satellitari. Trovate il resoconto completo del test drive su Quattroruote di aprile, già disponibile in Digital Edition e in edicola dal 3 del mese.
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