Nella grande famiglia dei monopattini elettrici sono numerosi i mezzi pensati per coprire il cosiddetto ultimo miglio. Si tratta, cioè, della distanza (piuttosto breve) che intercorre fra il parcheggio dell’auto o la fermata del trasporto pubblico e la destinazione finale. Per svolgere diligentemente questo lavoro servono ingombri ridotti, peso contenuto e una buona maneggevolezza. Tutte caratteristiche che contraddistinguono il Micro Colibrì, oggetto di questa prova. Vediamo come si comporta nella giungla urbana.

Montaggio facile. L’unboxing fila via liscio: quattro viti (la brugola è nella scatola) e il manubrio è in posizione. Pure il meccanismo di blocco/sblocco del tubo frontale è ben congegnato, grazie alla pratica leva appena sopra la ruota anteriore. D’obbligo, prima di partire, caricare la batteria da 115,2 Wh: se completamente scarica, bisogna mettere in conto due ore e mezza per il pieno. Nel frattempo, si può installare sul proprio smartphone l’app Micro. Dopo essersi registrati e connessi con il monopattino, si possono visualizzare tutti i parametri vitali del veicolo e perfino scegliere fra quattro modalità di guida: Pedestrian, Eco, Normal e Sport. La prima è limitata a 6 km/h, la seconda a 14 km/h e la terza permette di spingersi fino a 16. Velocità libera (ovvero fino a 20 km/h, poco sotto al limite di legge, fissato a 25), invece, in Sport. Comodo il porta-smartphone di gomma sul manubrio: in questo modo, tenendo aperta l’app, il telefono funge da tachimetro.
Meglio liscio. Il terreno d’elezione del Colibrì sono i percorsi perfettamente lisci: i pneumatici pieni e di diametro ridotto, infatti, trasmettono con dovizia di particolari ai vostri piedi ogni minima increspatura dell’asfalto. La ruota anteriore è dotata di ammortizzatore, tuttavia la taratura di quest’ultimo è da giro veloce in qualifica, ovvero piuttosto dura: prestate attenzione, quindi, alle asperità di ogni ordine e grado. Il Colibrì cambia direzione in fretta, è più agile che stabile. Quando si frena con il piede sul parafango è consigliabile spostare il peso del corpo all’indietro: così, si riducono gli spazi di arresto. Agendo sul freno posteriore, fra l’altro, si attiva automaticamente la frenata rigenerativa. Davanti, invece, c’è la classica leva, che agisce su un freno a tamburo non troppo potente.

Occhio ai tagliandi. L’autonomia si può visualizzare sull’app; nel caso lo smartphone fosse scarico, cinque Led blu vicino al tasto di accensione informano sullo stato della batteria. Guidando in modalità Sport e Normal, non siamo riusciti a percorrere più di 10 km con un “pieno” (guidatore da 75 kg). Una distanza più che sufficiente per l’impiego da ultimo miglio. In quest’ottica tornano utili anche peso e ingombri ridotti: il Micro Colibrì entra abbastanza facilmente nel bagagliaio di una citycar e, con i suoi 9,9 kg, non crea problemi ai muscoli della schiena quando dev’essere sollevato. Infine, una particolarità: per continuare a beneficiare della garanzia (24 mesi sui componenti, 12 su parte elettrica e batteria) vanno effettuati tagliandi di manutenzione nei centri autorizzati Micro una volta l’anno, oppure ogni 500 km percorsi.
CI PIACE: praticità, leggerezza, ingombri ridotti
NON CI PIACE: autonomia, stabilità, confort
Prezzo di listino: 699 euro
DATI TECNICI DICHIARATI DAL COSTRUTTORE
Peso: 9,9 kg
Dimensioni da ripiegato (Lunghezza, larghezza e altezza): 90 x 57 x 47 cm
Potenza: 200 W
Autonomia: 12 km
Capacità batteria: 115,2 Wh
Tempo di ricarica con caricabatteria in dotazione: 2,5 ore
Peso massimo del guidatore: 100 kg
Freni: anteriore a tamburo, posteriore freno rigenerativo e a pedale
Pneumatici: pieni, da 7,9” davanti e da 4,7” dietro
Classe resistenza all’acqua: n.d.
Pendenza massima affrontabile: n.d.
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