Al volante della Electric
La Renault Twingo diventa elettrica ma, diversamente da altre citycar, non estromette dalla gamma i motori benzina. Almeno per il momento, anche se è ipotizzabile che la Electric si possa ritagliare un'importante fetta delle vendite del modello.
Elettrificata alla francese. Diversamente da quanto suggeriscono gli 82 CV e la coppia di 160 Nm del motore, questa Twingo non è esattamente la fotocopia della Smart forfour a batteria, con la quale condivide gran parte dell'architettura. L'accumulatore agli ioni di litio costituisce la differenza principale tra la citycar francese e quella tedesca, dato che la Renault e la LG ne hanno sviluppato uno raffreddato ad acqua da 22 kWh. La Twingo raggiunge i 135 km/h e promette un'autonomia di 190 chilometri nel ciclo misto e di 270 in quello cittadino. Il sistema di ricarica interagisce con impianti sino a 22 kW: per fare il pieno d'elettroni alle colonnine rapide serve un’ora e mezza, mentre sfruttando le wallbox da 3,7 o 7,4 kW occorrono otto o quattro ore e con la rete domestica il tempo sale a 15 ore. Le modifiche della francese si completano con un’evoluzione del sistema B Mode della Zoe con tre step per il recupero di energia nei rallentamenti. In alcune condizioni di marcia il più drastico rasenta l’effetto di una funzione one pedal.

Spigliata cittadina. Alla gestione energetica contribuisce anche il settaggio Eco Mode, che ridefinisce verso il basso la potenza, la coppia (il cui picco massimo supera di 25 Nm quello della più potente versione a benzina) e limita la velocità massima. Francamente non sono grossi problemi perché la Electric ha un’indole ancora più urbana della altre Twingo. Alla tradizionale maneggevolezza tipica di questo modello, che permette di districarsi agevolmente nel traffico e di parcheggiare in spazi angusti, l'elettrica aggiunge anche un carattere reattivo. L’immediata disponibilità di coppia consente di scattare con disinvoltura ai semafori, mentre le precise risposte del sistema a ogni sollecitazione dell’acceleratore rendono la guida gradevole. Sulle strade extraurbane, mandando fuori gioco le modalità Eco e B Mode, la Electric sfodera un temperamento brioso e un comportamento un po’ più omogeneo delle altre Twingo, impresso dal baricentro ribassato e dalla ripartizione più equa della massa. Al termine del percorso di una sessantina di chilometri, due terzi dei quali in città, che ho affrontato con una previsione di autonomia di 175 chilometri, ho visualizzato una riserva di elettroni sufficiente per 107 chilometri.
Diversamente Twingo. Il setup dell’assetto dell’elettrica non altera più di tanto l’assorbimento poco graduale tipico di questo modello. Tuttavia, il confort si avvantaggia dell’assenza di cilindri perché nell’abitacolo non si avvertono vibrazioni e la silenziosità è notevole nell’uso cittadino, mentre a velocità costante si riduce un po’ perché affiora il rotolamento dei pneumatici. L’ambiente ripropone un posto guida che non permette a tutte le taglie di trovare la postura migliore e, al pari dell’esterno, non fa molto per distinguersi da quello delle altre Twingo. L’indole dell’Electric è tradita solo dall’interfaccia dedicata del display della strumentazione e dalla posizione B Mode del selettore del cambio.

Arriva anche in tiratura limitata. Al lordo degli incentivi, il listino della Twingo Electric parte dai 22.450 euro della versione Zen e passa a 23.650 euro nel caso della Intense per attestarsi a 24.350 euro per la Vibes Limited Edition. Va aggiunto che in questo periodo una promozione legata alla rottamazione propone la Zen a 11.500 euro con un finanziamento di 89 euro al mese. L’equipaggiamento include sempre anche il clima automatico e il sistema multimediale EasyLink, compatibile con Apple CarPlay e Android Auto e la connettività da remoto tramite app. Dall’allestimento Intense si aggiungono, tra le altre cose, anche i cerchi di lega da 15”, il cruise control, l’avviso di abbandono della corsia, la retrocamera e il navigatore.
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