La nuova Jeep Cherokee che abbiamo provato è la versione Limited, quindi un allestimento non estremo come la Trailhawk, che ha anche le marce ridotte e il blocco dei differenziali. Non è che non sia attrezzata per il fuoristrada, visto che ha la trazione integrale e un selettore che prevede il totale automatismo oppure le posizioni fango, sabbia neve e persino una modalità sport. La sua dote più importante è la sicurezza implacabile con cui si arrampica sulle curve, ma anche il confort di marcia eccellente nei lunghi trasferimenti autostradali. Ha il ben conosciuto motore turbodiesel Multijet II da 170 cavalli, l'unico che si può avere con la trazione integrale e fa una media di consumo di appena sotto i 12 km/litro.
Guida intuitiva. Le finiture sono molto diverse da come ci ricordiamo le Jeep di un tempo: si vede che il gusto italiano è intervenuto nella definizione degli interni e nel layout della plancia, posizionando comandi, vani proprio lì dove servono. Il sedile è largo ma non cedevole, gli strumenti si leggono molto bene e il sistema combinato telefono, media, navi è preciso e intuitivo. È una guida facile, senza sorprese, e intuitiva anche se si passa allo sterrato. Viene in aiuto il cambio automatico a nove marce: combina in modo efficiente la marcia stradale e autostradale alle qualità del motore per ottenere prestazioni più che accettabili. Per dimensioni, prezzo e dotazioni la nuova Cherokee si colloca nel segmento premium delle fuoristrada insieme alla Q5, alla BMW X3 e alla Range Rover Evoque.
Carlo Bellati
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