Il restyling della Renault Clio ha interessato esternamente, le luci diurne sulla calandra ora inglobate più elegantemente nei nuovi gruppi ottici e la presa d'aria allargata, con fendinebbia ridisegnati (non più tondi), nell'abitacolo, il volante più ergonomico e rivestito di pelle pieno fiore e la leva del cambio. La plancia di comando, con la sua console laccata e con bordo cromato, vagamente irregolare, dove domina il touch screen da 7 pollici dell'ormai noto R-Link è una delle più azzeccate del segmento. Sotto al cofano c'è l'1.5 dCi da 90 cavalli abbinato all'automatico Edc, il cambio doppia frizione a sei marce.
Prestazioni. Suonerà paradossale, ma nonostante le prestazioni un pochino penalizzate dalla massa superiore, l'automatica risulta subito più appagante della manuale. Vediamo i numeri. Peso sulla bilancia, pilota compreso: 1.361 chili per l'auto in prova, contro i 1.302 riscontrati sulla manuale pre-restyling. Una sessantina di chili in più dovuti proprio al doppia frizione, oltre che a diversi accessori supplementari. Risultato: un'accelerazione vivace, ma meno scattante, come dimostra il secondo in più nello 0-100. E una ripresa che, tutto sommato, si avvantaggia del kick-down meno del previsto. Ottimo il tempo di 12,5 secondi nel classico 70-120, ma a ben vedere alla manuale, in quinta, ne bastavano 16,9 (contro i 19-20 delle rivali). Però è la sensazione al volante, in generale, a rendere preferibile l'automatica. Quanto a gestione elettronica delle cambiate, il doppia frizione è davvero molto ben calibrato con l'1.5 dCi e con le sue caratteristiche, cioè buona coppia in basso e discrete capacità di allungo.

Pronti, via. Cominciamo dalla messa in moto: il tasto Start è in posizione non del tutto intuitiva. Il turbodiesel risulta ben isolato anche al minimo e le vibrazioni sono contenute. Si parte con una gradevole souplesse e non viene spontaneo pigiare troppo sull'acceleratore, cosa che avrebbe come conseguenza quella di tirare le marce al limite. L'Edc cambia regolarmente e in modo efficace prima dei 2.500 giri, per assumere subito un ritmo brioso. Se poi si vuole andare a vedere che cosa c'è oltre, senza badare ai consumi (di cui diremo tra poco), si può spostare la leva a sinistra, in manuale/sequenziale, e spingersi fino a quota 4.000, anche se non conviene insistere verso la zona rossa. A questo punto la Clio viaggia spedita e regala soddisfazioni, tirando fuori una grinta e una sonorità persino un po' rauche. Ma nell'uso di tutti i giorni, in D, quel che conta è poter viaggiare sui 1.500-2.000 giri e poter riprendere senza improvvise scalate non richieste. C'è anche il tasto Eco, sul tunnel, che “addormenta" un pochino l'abbinata motore-cambio, badando più alle percorrenze e alla guida ecologica. Il comportamento virtuoso del pilota, a quel punto, viene premiato anche dalla luce verde sulla strumentazione (il gioco risulta simpatico, ma se alla lunga le virate cromatiche sul giallo e poi sull'arancione delle condotte meno ambientaliste dovessero stancare, si può eliminare la spia dalle impostazioni del touch screen).

Consumi. Le percorrenze ricalcano quelle, ottime, della manuale. La media, di 18,5 km/litro, è simile a quella che si riscontra in città. Come le concorrenti, la Clio fa più strada sulle scorrevoli statali e si dimostra apprezzabile passista anche in autostrada, nonostante il regime un po' alto. Stupisce, infatti, la sesta corta dell'Edc, che alla fine costringe il motore ad assestarsi sui 2.750 giri/minuto a 130 all'ora, esattamente come la manuale, che però ha soltanto cinque marce. La guida, oltre che intuitiva, si conferma gradevole e sicura quando iniziano le curve. Agile, abbastanza precisa e ben equilibrata, la francese può contare su uno sterzo dal buon carico e con un feeling corretto. In curva si appoggia sicura sulla gommatura tutto sommato turistica 195/55 su cerchi da 16 pollici e ha poco rollio, confermando le doti di assetto della generazione precedente. E le sospensioni offrono un buon compromesso, in tema di confort: si può passare sui rallentatori senza troppi scossoni.
Confort. A parte il confort in senso stretto, che vorrebbe una migliore insonorizzazione dell'abitacolo, ci sono altre attenzioni per il benessere in senso lato e sono tra le novità più interessanti della Clio rivisitata. In primo luogo, ora sono disponibili optional per semplificare la vita cittadina, in particolare nelle manovre e nella ricerca di un parcheggio. Il pacchetto Intens plus (1.200 euro), infatti, offre sensori a 360°, telecamera posteriore ed Easy park assist. In pratica, si seleziona il tipo di posto dove si vuole lasciare l'auto (lungo il marciapiede, a pettine o a spina di pesce) e, sotto i 30 km/h, il sistema segnala il “buco" ed esegue le manovre dello sterzo, lasciando al guidatore acceleratore e freno.
Andrea Sansovini
(Prova Sprint ripresa da Quattroruote di novembre 2016)
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