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Cedute 13 strade
Dall’Astral all’Anas via ministero

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Circa 500 chilometri di ex strade statali, ora di competenza regionale e gestite dall'Astral, saranno riclassificate come strade nazionali e trasferite sotto il cappello dell’Anas. Lo prevede una convenzione firmata oggi al ministero delle Infrastrutture dal governatore Nicola Zingaretti e dal presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, alla presenza del ministro Graziano Delrio. A salire di livello saranno in tutto 13 strade: la Cassia (ex ss 2), dall’innesto con la Cassia Veientana a Viterbo; la Cassia Veientana (ex ss 2 Bis), dall’innesto con il Gra all’innesto con la Cassia; la Flaminia (ex ss 3), dal Gra al confine con l’Umbria; la Tiburtina Valeria (ex ss 5), dal Gra al confine con l’Abruzzo; la Casilina (ex ss 6), dal Gra all’innesto con le ss 155 e 156 a Frosinone e la Casilina dall’innesto con la ss 690 presso Cassino al confine con la Campania; la Pontina (ex ss 148), dal Gra all’innesto con la ss 7 presso Terracina; la ex strada statale 155 di Fiuggi, dall’innesto con la ss 156 a Frosinone all’innesto con la ss 214 sempre a Frosinone; la ex strada statale 156 dei Monti Lepini, da Latina a Frosinone; la ex strada statale 214, da Isola dei Liri all’innesto con la A1 presso lo svincolo per Ferentino; la ex strada statale 260 Picente, dal confine con l’Abruzzo all’innesto con la ss 4 bivio per San Giusta; la ex strada statale 578 Salto Cicolana, dall’innesto con la ss 4 presso Rieti al confine con l’Abruzzo e la ex strada statale 690 Avezzano-Sora, dal confine con l’Abruzzo a Sora. Si tratta di arterie con livelli di traffico importante, quotidianamente attraversate dai pendolari che vanno e vengono da Roma. Alcune, come la Pontina e la Cassia Bis, sono tristemente note per lo stato in cui versa il manto stradale, altre, come la Monti Lepini, per essere delle eterne incompiute.

Cosa cambierà. La redistribuzione delle competenze dalla Regione allo Stato prevede che, sulle 13 strade elencate, sarà Anas a occuparsi anche dei servizi di sorveglianza, primo intervento, manutenzione invernale (trattamenti antigelo e sgombero neve) e, naturalmente, manutenzione ordinaria: verde, segnaletica, pavimentazione, barriere e impianti tecnologici. Insomma, se ci saranno problemi di scarsa visibilità, buche o allagamenti, da domani sarà un altro il soggetto a cui gli automobilisti dovranno fare le loro rimostranze. Allo stesso tempo, però, Astral non vede alleggerire il proprio compito, anzi. La riorganizzazione e la riclassificazione delle strade laziali precede, infatti, un passaggio analogo di circa 500 chilometri di strade provinciali che stanno per essere acquisite dalla Regione e andranno quindi sotto la gestione di Astral.  “L’operazione di oggi”, ha sottolineato Delrio, “si inquadra nel piano di riclassificazione che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta redigendo per una rete strategica stradale di infrastrutture nazionali, che garantisca maggiori collegamenti con i territori”. Il leit motiv è “Più sicurezza, più efficienza, pianificazione unitaria”. Uno slogan che riassume chiaramente l’obiettivo: mettere ordine nel governo della rete stradale per evitare che una stessa arteria ricada sotto la gestione di enti diversi. Una situazione diffusa su molte strade che non solo complica la tempestività e la pianificazione degli interventi, ma favorisce anche il rimpallo di responsabilità.

Manuela Boggia

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