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Sicurezza

Colpi di sonno
Revisione della patente per chi soffre di apnee notturne

Una recente sentenza, destinata a fare testo, mira ad arginare il fenomeno dei colpi di sonno durante la guida, in particolare in presenza di determinate patologie. Il Tar del Lazio (Sez. III del 5 settembre scorso), infatti, ha respinto il ricorso di un automobilista sorpreso dalla Polizia Stradale in autostrada mentre dormiva nell'auto, in sosta nella corsia di emergenza, con notevoli rischi per la sicurezza stradale. Agli agenti aveva giustificato il suo comportamento dichiarando di soffrire di apnee notturne. Proprio per questo motivo era stato obbligato alla revisione della patente e sottoporsi a una visita medica.

Sentenza storica. "La prospettiva di questa sentenza è davvero storica, innovativa e rivoluzionaria", ha dichiarato il prof. Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, ricordando che "il nostro ordinamento non contempera alcuna specifica azione per prevenire e accertare, come invece avviene per l'alcool e le droghe, le altrettanto pericolose conseguenze dei colpi di sonno al volante, anche di giorno, per chi è affetto da Osas (sigla con la quale si identifica la Sindrome delle apnee ostruttive in sonno, ndr)". In base a questo pronunciamento del Tar d'ora in poi l'autorità avrà il diritto di disporre la revisione della patente e, in particolare, la verifica della sussistenza del requisiti psichici e fisici di chi guida e soffre di apnee notturne, la subdola sindrome alla base anche dei colpi di sonno al volante.

Ne soffrono due milioni di italiani. La Sindrome delle apnee notturne è un frequente disturbo respiratorio caratterizzato dalla presenza durante il sonno di ripetute ostruzioni temporanee del flusso d'aria (apnee) in grado di determinare sonnolenza diurna e disfunzione cardiopolmonare. È una condizione di cui soffrono almeno 2 milioni di italiani, il 95% dei quali non sa neppure di esserne affetto. "Morire di sonno - ha sottolineato il prof. Peverini - non è solo un modo di dire quando gli occhi non ce la fanno più a stare aperti e si è al volante. Mentre alcool e droghe si accertano con le analisi del sangue e con test specifici, la sonnolenza da apnee non può essere verificata su strada".

Numeri allarmanti. Secondo i dati dell'Aci e del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto Superiore di sanità, nel 2010 i morti sulle strade italiane sono stati 4.237 mentre i feriti ben 307.248; inoltre, più della metà dei decessi è avvenuta fuori dai centri urbani. Almeno il 22% degli incidenti è legato a sonnolenza e colpi di sonno e il 12% di questi ha avuto esiti mortali. In definitiva, dall'analisi dei dati si può affermare che almeno un incidente stradale su cinque è stato causato da un colpo di sonno. L'indice di mortalità aumenta considerevolmente di notte, in particolare dalle 20 alle 7 del mattino, raggiungendo il valore massimo intorno alle 4 (5,7 decessi ogni 100 incidenti).

Roberto Barone

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