Un traffico fiorente, sovente collegato ad altre attività criminali: è quello dei componenti auto contraffatti. Spesso in arrivo dalla Cina e da altri Paesi dell’Estremo Oriente, sbarcano nei nostri porti e aeroporti e vengono immessi nel circuito di ricambisti e officine, talvolta a insaputa dei clienti, coi rischi che ne conseguono per la sicurezza delle vetture che li montano.
Su tanti canali e per tutti i brand. Ma anche sul web e sui canali social abbondano le offerte di falsi, che colpiscono spesso i brand di maggior prestigio. Le dinamiche e le dimensioni del fenomeno, insieme con gli esempi di parti contraffatte, nell’inchiesta su Quattroruote di settembre.
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