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Esodo estivo
Gli italiani scelgono l'auto per le ferie, ma attenzione alle strade

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Il 68% degli italiani è certo di partire questa estate e il 47% trascorrerà le vacanze entro i confini nazionali. E per gli spostamenti, secondo un sondaggio condotto da "YouTrend" per conto di Wonderful Italy, sarà sempre l'auto il mezzo preferito: sarà scelta dal 52% degli intervistati. Non mancano, però, i problemi, a partire da un deficit infastrutturale ormai cronico: le nostre strade, soprattutto quelle extraurbane, presentano punti di particolare pericolosità, come afferma Roberto Impero, esperto internazionale di sicurezza stradale passiva e Ceo di SMA Road Safety.

Poca protezione. "Ancora molti ostacoli fissi, come le cuspidi stradali, i piloni in galleria, i pali segnaletici, restano sprovvisti di apposito attenuatore d’urto, così come i filari di alberi che costeggiano le strade spesso non sono protetti da adeguate barriere laterali", sottolinea Impero. "Lo stesso guardrail può trasformarsi in un’arma letale in caso d’incidente: la parte finale di questa barriera, se non protetta da apposito terminale speciale, durante l’impatto si comporta come una lancia che penetra nell’abitacolo. Da cittadino e automobilista è inaccettabile che alcuni ostacoli, nonostante sia chiara la loro reale pericolosità, siano ancora oggi sprovvisti di adeguate protezioni. L'Istat rileva che il 10% degli incidenti più tragici avviene sulle nostre strade proprio per sbandamento del veicolo contro ostacoli stradali, non adeguatamente protetti. Siamo quindi di fronte a una sottovalutazione del pericolo, da Nord a Sud".

Attenzione alle extraurbane. Non tutte le strade, però, presentano lo stesso livello di pericolosità. Per Impero, "è sicuramente opportuno fare una distinzione tra rete stradale e autostradale. Gran parte delle nostre autostrade sono sicure "e tra le più innovative d’Europa. Il discorso cambia se pensiamo ai tratti extraurbani, alle strade principali e secondarie, provinciali e comunali. Qui, la manutenzione del manto è assente; barriere, terminali e attenuatori spesso non vengono ripristinati per anni a seguito di incidenti. E il voto è nettamente insufficiente. Purtroppo, però, di 168.129 km di rete stradale italiana, solo 7.556 Km riguardano le autostrade: il resto è in mano a enti locali, regionali, provinciali e versa in condizioni preoccupanti". Le conseguenze della scarsa sicurezza delle strade sono anche di tipo economico: in media, oltre un milione e mezzo di euro per ogni decesso. "Per fortuna le nuove strade vengono realizzate ponendo attenzione anche agli ostacoli da proteggere, ma nel nostro Paese sono davvero tante le tratte vetuste, piene di pericoli che, con cadenza periodica, mietono vittime", sottolinea l'esperto. "Il costo della mortalità stradale incide per lo 0,9% sul Pil nazionale, un’enormità rispetto a quanto costerebbe adottare i dispositivi salvavita a protezione dei punti pericolosi e attivare un’attenta manutenzione delle tratte. L’alibi della mancanza di budget non regge più. È necessaria una mappatura puntuale delle nostre strade per identificare i tratti pericolosi e metterli una volta per tutte in sicurezza. Non è solo una questione etica, è un obbligo di legge".

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