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Formula 1
Chris Horner (Red Bull): "Gran lavoro dei progettisti per l’Halo"

Emilio Deleidi da Barcellona, Emilio Deleidi
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La stagione 2018 di Formula 1 è appena iniziata coi primi test di Barcellona ed è già tempo delle prime riflessioni: abbiamo raccolto nel paddock del circuito catalano quelle di Chris Horner, team principal della Red Bull Racing che, quest’anno, ha legato il proprio nome all’Aston Martin. Del resto, Adrian Newey, progettista delle monoposto blu che hanno permesso a Sebastian Vettel di vincere quattro titoli iridati, è anche il nume tutelare della Valkyrie, l’hypercar dell’Aston Martin chiamata a rivaleggiare con la Project One della Mercedes.

Che giudizio può dare di queste prime prove?

Abbiamo rispettato il programma previsto, effettuando lo shake down la settimana scorsa e arrivando a Barcellona nella condizione di avere già una prima mattinata di test positiva, completando subito 73 giri e raggiungendo in giornata il nostro target di 100. Certo, i tempi in questi casi non vogliono dire mai molto, anche perché la pista ha un asfalto nuovo e l’auto ha un set-up conservativo; quindi, queste prove servono soprattutto per imparare a conoscere la macchina e per fare dei test di aerodinamica, senza cercare le prestazioni.

A che livello di competitività pensate di essere?

La stabilità del regolamento, a parte l’introduzione dell’Halo e poche altre novità minori, ci fa sperare di poter raggiungere il buon livello di performance che avevamo già alla fine della scorsa stagione: l’obbiettivo è, naturalmente, essere più competitivi di quanto non siamo stati nel 2017.

Ma come vi sentite rispetto alla Mercedes? Pensa che si sia ridotto il gap con la loro power unit?

Non ne ho idea… Facciamo il meglio che possiamo, ma dipende anche da che cosa hanno fatto loro durante l’inverno: solo in Australia capiremo a che punto siamo, anche in termini di affidabilità.

Parlando di potenza, pensa che siano realistici i 1.000 CV che si attribuiscono alla power unit Mercedes?

Se è vero, è abbastanza impressionante, ma conosciamo solo quello che abbiamo noi, quindi dobbiamo fare un grande lavoro dal punto di vista del telaio.

Che cosa avete dovuto fare per compensare l’introduzione di una struttura così pesante e che alza così tanto il centro di gravità come l’Halo?

Penso che i progettisti abbiano fatto un gran lavoro, ottenendo ottimi risultati, perché così tanto peso collocato così in alto avrebbe potuto costituire una seria difficoltà; invece, sono riusciti a integrarlo bene nella vettura.

Con l’Aston Martin, è la prima volta che avete un rapporto con un costruttore che non è anche il fornitore del vostro motore: che differenze ci sono con la relazione che avevate in passato con l’Infiniti?

È diverso: l’Infiniti non è mai stata coinvolta nella progettazione o negli aspetti tecnici della vettura, mentre con l’Aston Martin c’è uno scambio di tecnologie. Il nostro team di progettazione ha lavorato sulla Valkyrie ed è stata una grande esperienza: l’Aston è un’azienda dinamica, il rapporto funziona molto bene, il risultato finale potrà essere fantastico.

Il fatto che la Renault ora collabori anche con la McLaren ha cambiato qualcosa per voi?

Abbiamo una relazione decennale con la Renault, come fornitrice di motori: i termini del contratto sono ora anche sottoposti al regolamento (ndr: le power unit fornite ai team clienti devono essere uguali a quelle utilizzati sulle proprie vetture), quindi non mi aspetto nessun cambiamento.

Pensate di poter usare delle altre unità propulsive in futuro?

Teniamo d’occhio i progressi della Honda, che costituisce un’opzione, ma non possiamo prendere questa decisione troppo tardi nel corso della stagione.

Che tipo di propulsori auspica vengano introdotti dal regolamento a partire dal 2021?

Nei prossimi sei mesi dovranno essere emanate le norme per il 2021 e vorrei che i motori fossero più semplici, con meno differenze di prestazioni tra loro, un bel rumore e un costo accettabile: in questo momento, i motori sono un fattore troppo dominante in Formula 1 e i costi sono enormi. Per me, i migliori sono i V10 e i V8 aspirati: emozionanti, eccitanti, con un sound fantastico. Alla fine, bisogna chiedersi: che cos’è la Formula 1? Ci sono tante altre categorie dove sviluppare tecnologie diverse, per esempio la Formula E: il futuro è la guida autonoma, ma la F.1, di base, è spettacolo, uomo e macchina portati al limite. Credo si dovrebbe fare qualche passo indietro: le star dovrebbero essere i piloti, non i costruttori.

A che punto sono le discussioni con Ricciardo per il rinnovo del suo contratto?

Non sono ancora iniziate… Incominceranno più avanti, adesso per prima cosa dobbiamo concentrarci sulla stagione che sta per partire, il contratto di Daniel non è una priorità attuale.

Avete due tra i migliori piloti del momento: come li gestireste, se dovessero trovarsi entrambi a lottare per il titolo?

Prima bisogna trovarsi in quella situazione… Comunque, c’è rispetto tra i nostri due piloti, si conoscono bene, conoscono la squadra, quindi non mi sembra un problema.

Alonso correrà anche nel Wec, compresa la 24 Ore di Le Mans: pensa sia una buona cosa per un pilota?

Credo che a un pilota piaccia correre, ma che dal punto di vista di un team sia meglio avere un driver concentrato sulla F.1: la versatilità poteva andare bene negli anni 60 e 70, ma ora il Mondiale, con 21 Gran Premi, è molto impegnativo. Potrebbe costituire una preoccupazione per me avere un pilota non completamente concentrato su un solo programma.

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