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Peugeot
205 Turbo 16, il ruggito del Leone

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Da dove nasce la nostalgia per il famoso - o famigerato - Gruppo B? In tempi in cui le Case preferiscono comunicare la quantità di CO2 emessa da un'auto sportiva, anziché la sua potenza massima, la pericolosità di quella stagione dei rally durata dal 1983 all'86 suscita un languore tutto analogico. Anche per questo, 40 anni dopo la sua genesi, il mito della Peugeot 250 Turbo 16 sopravvive indifferente al tempo che passa. Trionfò in doppietta, la francesina terribile: nel 1985 con Timo Salonen e l'anno successivo (in versione EVO2) con Markku Alén e Salonen secondo.

Un passo indietro: nell'83, la 205 è una delle berline due volumi più calde del mercato e promettenti in chiave sportiva. È il presidente Jean Boillot a spingerla verso il Mondiale Rally: dà mandato al team Peugeot Talbot Sport diretto da Jean Todt di approntare una vettura senza compromessi. Lo consente il regolamento del Gruppo B: mantenendo la fisionomia esterna di serie, sotto la carrozzeria si può combinare un po' di tutto e di più. Nasce così la 205 T16, presentata in contemporanea con la GTI in un'astuta mossa di marketing. La T16 è una trazione integrale con motore 4 cilindri 16 valvole da 1.7 litri sovralimentato, posto in posizione centrale. I 200 Cv sfoderati dal turbo nella versione di serie arriveranno a superare i 450 nelle ultime EVO2 da corsa. Ne sono costruiti giusto i duecento esemplari necessari per l’omologazione nel Gruppo B. Tutti dello stesso colore grigio scuro, tranne la "mosca bianca" madreperla, di valore inestimabile, conservata nel Museo Peugeot di Sochaux e mai utilizzata su strada. Il prototipo della 205 Turbo 16 debutta già nel corso della stagione 1984 al Tour de Corse. Il primo successo arriva al Mille Laghi con Ari Vatanen al volante, seguito dalle vittorie al Sanremo e al RAC inglese. Tre gare vinte su cinque disputate: è la macchina da battere.

205 Turbo 16, il ruggito del Leone

Non ci riusciranno. La 205 Turbo 16 vince i due titoli dell'85 e '86 con 13 primi posti, stracciando altri mostri sacri di pari classe come la Renault 5 Maxi Turbo, la Lancia Delta S4, la Ford RS200 e le Opel Ascona e Manta 400. Nel numero di aprile di Ruoteclassiche, Carlo Cavicchi riproduce la calorosa lettera di congratulazioni inviata nientemeno che da Enzo Ferrari a un sorpreso Jean Todt, per la conquista del Mondiale '85. Evidentemente le strade di Todt e del Cavallino erano destinate a incrociarsi... Non nel 1987, tuttavia: l'anno che segna l'uscita di scena del Gruppo B estende la storia vincente della 205 T16 EVO2. In versione 600 cv alettonatissima, infila il secondo, terzo e quarto posto alla Pikes Peak dietro la Audi Quattro. Allo stesso tempo, si ricicla alla grande nel Mondiale Rally Cross e Rally Raid, con modifiche al motore e allo chassis. Sempre sotto la guida di Jean Todt, che dal WRC ha tratto un'esperienza preziosa, la 205 Turbo 16 vince il Rally dei Faraoni '87 con Ari Vatanen. Il finlandese si ripete nella Paris-Dakar, allora al culmine della popolarità. Non finisce qui: la francesina scatenata si ripete nel 1988 con Juha Kankkunen, nonostante sia schierata soltanto come riserva della 405 Turbo 16. I fasti africani si concludono nell'89 con un terzo posto, ancora di Vatanen. Poche sono le macchine che hanno conquistato così tanto prestigio in così poco tempo. Non a caso, in condizioni impeccabili, oggi il valore collezionistico del modello standard schizza sui 340mila euro.

205 Turbo 16, il ruggito del Leone

La Peugeot 205 Turbo 16 gruppo B si mette in luce anche nel Campionato italiano Rally del 1986, con il 25enne pilota friuliano Andrea Zanussi affiancato da Paolo "Popi" Amati. La vettura è gestita dall'Italtecnica di Mariolino Cavagnero, con Claudio Berro nel ruolo di direttore sportivo. Zanussi vince a Limone Piemonte, al Rally della Lana e a Messina, ma è privato dei punti al Sanremo. Nel decisivo Rally di Aosta, mentre è primo, si ritrova la strada disseminata di chiodi. «Il titolo è mancato – commenterà Berro – ma credo che la Peugeot di Zanussi rimanga nel cuore di tutti”. Di certo la 205 T 16 è ancora presente nella memoria collettiva: fino al 1° maggio (sbrigatevi!) può essere ammirata anche nella mostra "The Golden Age of Rally" del MAUTO. La cultura pop le ha regalato un ruolo da star al cinema in "Veloce come il vento" diretto da Matteo Rovere. Con Stefano Accorsi (brand ambassador Peugeot dal 2002) nel ruolo dell'ex pilota tossico Loris De Martino, la "tisedici" da 400 cv messa a disposizione dal Musée de l'Aventure Peugeot di Sochaux scrive il finale mozzafiato fra i Sassi di Matera. Cosa volete, quando si nasce protagoniste...

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