La griglia frontale di un’auto, è scontato dirlo, serve per consentire all’aria di entrare nel vano motore. Per due motivi principali: alimentazione e raffreddamento. Parliamo di alimentazione perché il propulsore ha necessità di aspirare aria fresca per poter svolgere il processo di combustione. E parliamo di un flusso d’aria che può arrivare facilmente alle migliaia di litri al minuto. Semplificando un po’, per farci un’idea dell’ordine di grandezza, possiamo immaginare che il motore debba aspirare per ogni ciclo, cioè ogni due giri motore, un volume d’aria pari alla cilindrata.
Al contempo, un flusso d’aria ancora più grande serve per asportare tutto il calore in eccesso che si genera dentro il cofano. Oltre al ben noto radiatore del liquido di raffreddamento, infatti, è ormai comune trovare diversi altri scambiatori: intercooler per raffreddare l’aria compressa dal turbo, condensatore del clima, radiatore dell’olio motore e, addirittura, un radiatore dedicato all’olio del cambio per le auto più sportive.
Verrebbe da dire, quindi, che l’ideale sarebbe avere sul muso dell’auto una griglia enorme, che faccia entrare quanta più aria possibile, ma come sempre la realtà è meno semplice di quanto si possa pensare. Innanzitutto, i flussi d’aria che penetrano nella carrozzeria “sporcano” l’aerodinamica. Se tutta l’aria potesse semplicemente scorrere attorno alla pelle esterna, la resistenza all’avanzamento sarebbe decisamente minore. Infatti, secondo diversi studi, alle alte velocità la sola griglia frontale influisce sulla resistenza aerodinamica (e dunque sui consumi) per una percentuale che va dal 2 a 4%. Allo stesso tempo, le turbolenze che si creano quando l’aria attraversa le griglie causano notevole rumorosità, quindi anche dal punto di vista del confort sarebbe meglio ridurne la superficie.

C’è poi un altro elemento da tenere in considerazione: non sempre c’è tutta questa necessità di smaltire calore! Anzi, se pensiamo al caso di un avvio con temperature esterne rigide, diventa fondamentale riuscire a trattenere calore, per portare in temperatura il motore in tempi brevi. Se poi l’auto è dotata di start&stop, o di una motorizzazione ibrida, sarà ancora più importante evitare che il motore, anche quando momentaneamente spento, si raffreddi troppo velocemente.
Per questo, diversi costruttori adottano oggi le cosiddette “griglie attive”, che presentano, anteriormente al radiatore, un pannello dotato di alette mobili. Queste possono quindi chiudersi per migliorare l’aerodinamica (si parla di una riduzione dei consumi e delle emissioni di circa il 2%) e per favorire il mantenimento della corretta temperatura del motore.
Questo sta diventando ancora più utile sulle elettriche, che non hanno necessità di alimentazione, generano infinitamente meno calore e al contempo, per aiutare l’autonomia, necessitano di un’aerodinamica curata nei minimi dettagli. Così diventa ancora più importante progettare un frontale che lasci passare aria solo dove e quando serve davvero.
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