Creare settanta Zone 30, equivalenti... al 70% delle strade della capitale: è l’obiettivo del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Che però non ha specificato né la data di ultimazione del progetto, né il cronoprogramma con le varie tappe intermedie: genericamente, si parla di isole ambientali in arrivo nei prossimi anni. L’annuncio è arrivato ieri, alla presentazione della Zona 30 in viale Ratto delle Sabine, a Casal Monastero, nel quadrante nord-est della Città Eterna. L'obiettivo, come sempre, è "migliorare la sicurezza stradale", proteggendo specie gli utenti vulnerabili, ossia pedoni, ciclisti e monopattinisti. E "recuperando spazi di cui riappropriarsi", ha spiegato il primo cittadino. Zone 30 che andranno ad affiancare vari brevi tratti dove il limite è già sceso da 50 km/h a 30 km/h.
Due differenze rispetto a Bologna. Il Comune ha già realizzato sei isole ambientali (Aventino/Terme Deciane, Casal Bertone, Ostia Antica, Quadraro Vecchio, largo Millesimo, Casal Monastero/viale Ratto delle Sabine), e numerose altre sono allo studio (per esempio quelle di Navona, Ansa Barocca, Pantheon, Portico d’Ottavia, Trevi Quirinale, Tridente). Per adesso, la situazione è differente rispetto a quella di Bologna, per due ragioni: anzitutto, nel capoluogo dell’Emilia-Romagna vigono i 30 km/h sul 70% delle strade del centro abitato, arrivando al 90% considerando le zone nel perimetro tangenziale/autostrade e quelle residenziali esterne. In secondo luogo, la Polizia locale felsinea effettua controlli a rotazione col Telelaser nelle zone 30: a Roma, per adesso, no.
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