Citroën Méhari
I MOTORI
Semplicità è la parola d’ordine anche sotto la carrozzeria della Citroën Méhari. Pur se con dimensioni più compatte, l’auto sfrutta telaio e motore della Dyane. Il propulsore, in particolare, è un bicilindrico raffreddato ad aria che eroga una potenza massima di circa trenta di cavalli. Si tratta di un valore modesto sulla carta, ma comunque adeguato al peso della Méhari, che a secco, senza conducente, è di soli 475 kg. Di derivazione Dyane sono anche le sospensioni, lo sterzo e il cambio manuale. A partire dal 1979, della Méhari è stata realizzata anche una versione 4x4, dotata di un differenziale bloccabile e di un diverso ponte posteriore. La trazione integrale può essere inserita tramite una prima leva, mentre una seconda comanda l’eventuale innesto delle marce ridotte.
PRO E CONTRO
La migliore qualità della Citroën Méhari è impalpabile ed è la sua simpatia travolgente. Entrando invece più nel concreto, il suo asso nella manica è la grande praticità, derivante proprio dalla essenzialità del progetto. La struttura aperta rende agevoli trasporti preclusi ad altri veicoli, mentre la grande leggerezza, la discreta altezza minima da terra e il buon lavoro delle sospensioni consentono di avventurarsi su sabbia e su terreni accidentati con una certa disinvoltura. Le stesse caratteristiche penalizzano invece l’utilizzo stradale. In poche parole, è impensabile giudicare la Méhari con un metro di valutazione normale riguardo alle prestazioni (assai modeste), al confort (si salva solo il molleggio) e soprattutto alla sicurezza di marcia. Questa Citroën va presa per quello che è, ovvero un oggetto iconico e sfizioso, da utilizzare senza troppe pretese e soprattutto senza avere alcuna fretta