Il filone stilistico inaugurato dalla nuova "Discovery", improntato all'essenzialità delle linee anche a scapito dell'armonia delle forme, trova un altro interprete nell'ultima generazione della "Pathfinder", che non passa certo inosservata.

L'originale 4x4 giapponese non è certo una di quelle Suv all'ultima moda che si trovano bene persino tra i cordoli di una pista. Predilige piuttosto i percorsi off-road, visto che vanta un classico sistema di trazione integrale decisamente efficace, oltre che flessibile: è possibile selezionare modalità di trazione integrale via via più aggressive.

Normalmente, la fuoristrada Nissan convoglia la coppia motrice soltanto alle ruote posteriori; sui terreni un po' più insidiosi si può selezionare il livello superiore che prevede, in caso di bisogno, il trasferimento automatico della trazione anche davanti. Se poi il percorso diventa più impegnativo, si può bloccare la frizione multidisco centrale, che comporta un collegamento rigido tra i due assi e, successivamente, inserire anche le ridotte. A ciò bisogna aggiungere la presenza del differenziale posteriore autobloccante. Su tutto vigila il controllo di trazione e stabilità elettronico.

Adeguato anche il motore, un "2500" turbodiesel da 174 CV, in grado di soddisfare sia le esigenze off-road sia quelle stradali, anche se su asfalto permangono i soliti limiti di queste vetture a baricentro alto e cioè la risposta lenta dello sterzo e la scarsa maneggevolezza. Molto sensibili pure le sospensioni, a scapito del confort. Prestazioni discrete e consumi accettabili: mediamente si percorrono 9 chilometri con un litro di gasolio. Oltre alle potenzialità fuoristradistiche, suoi punti di forza sono l'abitabilità (accoglie sino a sette persone) e la capacità di carico.