La Suzuki Ignis è una delle poche piccole sotto i quattro metri di lunghezza, elettrificata e disponibile con trazione integrale. Unica anche nella linea, squadrata e ben piazzata al suolo. Senza arrivare ai livelli di una crossover, la seduta è comunque più rialzata rispetto alle concorrenti, e si trova senza problemi la giusta posizione di guida. La visibilità posteriore non è il massimo, ma aiuta la telecamera di serie. Considerate le dimensioni, in quattro non si viaggia scomodi, e le portiere posteriori hanno un angolo di apertura molto ampio. Non brilla per qualità dei materiali, ma l’abitacolo - omologato per 4 - è ben progettato: i comandi sono ben disposti, ci sono tanti vani portaoggetti e il climatizzatore automatico è efficiente (anche se a un po’ rumoroso). L’infotainment è datato, ma è dotato di navigatore e connettività - con il cavo - per i device Apple e Android. Il bagagliaio ha una capacità rilevata dal nostro Centro prove che va da 189 a 363 litri, grazie al divano scorrevole (anche separatamente) di serie.
Come va. Il vivace 1.2 a quattro cilindri da 83 CV e 107 Nm è affiancato da un piccolo motore elettrico che aiuta nelle ripartenze, a tutto beneficio dei consumi: 19 km con un litro di media, e una punta di 21,2 in città, il suo terreno d’elezione, specialmente se abbinata al cambio automatico CVT (con le palette dietro il volante). Il confort è intaccato dalla rumorosità nelle accelerazioni e da un assetto abbastanza rigido, soprattutto dietro. La Ignis non è un’auto fatta per la guida vivace: il rollio è marcato, lo sterzo ha un’impostazione turistica, ma il comportamento è sempre rassicurante, anche nelle manovre di emergenza. La trazione integrale meccanica, disponibile solo con il cambio manuale a 5 rapporti, è un bell’aiuto per chi si muove spesso su strade sterrate o sulla neve. Buona la dotazione di Adas per il segmento, che di serie prevede la frenata automatica d’emergenza, il cruise control, l’avviso di superamento della corsia e il monitoraggio della stanchezza del guidatore.