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La nostra intervista a Italo Folonari (Mercury)

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La Mercury è stata fondata nel 1994 ed è sempre rimasta indipendente in tutto questo periodo, durante il quale ha immatricolato, gestito e rivenduto migliaia di auto e veicoli commerciali. Oggi dispone di quattro sedi, a Milano, Brescia, Verona e Vicenza, e offre noleggio a lungo e breve termine, anche con formule originali. Tra le sue proposte, per esempio, rientrano il noleggio di vetture usate o recentissime, immatricolate negli ultimi dodici mesi e che non abbiano percorso più di 20 mila km, il noleggio per neopatentati (della durata di un anno, dopo il quale si può cambiare auto) e il “garage dei veicoli disponibili”, pronti per essere noleggiati. Ecco la nostra intervista a Italo Folonari, amministratore delegato della Mercury.

Che primo bilancio potete tracciare del 2017 per la vostra azienda?

Il 2017 è stato un anno ricco di soddisfazioni, sia da un punto di vista quantitativo sia qualitativo. Il portafoglio clienti è cresciuto del 16% e il fatturato del 10%; inoltre, la tipologia della clientela, piccole e medie imprese, partite Iva e liberi professionisti, si è confermata coerente con la nostra strategia e la nostra storia. La marginalità è stata, invece, in calo, ma perché stiamo investendo in tecnologia, persone e immobili.

Com’è cambiata negli ultimi anni la domanda di auto e di servizi delle grandi flotte?

La nostra azienda non è mai stata interessata alle grandi flotte, ma negli ultimi tempi veniamo sempre più spesso interpellati per la gestione dei veicoli del top management. Da ciò deduco che la ripresa economica porta a valorizzare anche la qualità dei servizi e non solo il primo prezzo.

La clientela small business ha capito le opportunità del noleggio a lungo termine ed è in crescita?

È il mercato di riferimento di Mercury dal 1994, quindi possiamo affermare che la clientela small business conosce le opportunità del noleggio a lungo termine da molto tempo. Però bisogna saperla raggiungere, spiegarle il prodotto e gestirne i problemi. Tutto ciò ha un costo alto e, quindi, per molto tempo questo cliente è stato snobbato dalle altre società di noleggio. Ultimamente, grazie a nuovi strumenti (web, social network e broker) e messaggi accattivanti, specialmente da parte dei produttori, si è accesa l’attenzione di moltissimi nuovi interlocutori, alimentando spesso aspettative non realizzabili.

C’è richiesta da parte dei vostri clienti di sistemi automatici di ausilio alla guida (i cosiddetti Adas)?

C’è molto interesse, ma il costo è ancora considerato troppo alto; pertanto la clientela, come già avvenuto con altre tecnologie, attende che, con il tempo, i prezzi calino.

Qual è la vostra politica in merito alle scatole nere?

È un tema che ci interessa molto, perché lo riteniamo utile a migliorare tempestività e precisione del servizio, ma siamo ancora, forse da troppo tempo, in una fase sperimentale. Testiamo diversi dispositivi e li facciamo interagire con i nostri sistemi informativi. Purtroppo, sono pochi i sistemi progettati e realizzati per la telemetria: più spesso sono evoluzioni di sistemi di allarme e sicurezza. Pertanto, abbiamo risultati alterni.

È cresciuta la domanda di modelli ibridi ed elettrici?

La domanda cresce ed è sostenuta da una sempre maggiore offerta di prodotti, ma resta la scelta di singoli imprenditori e professionisti con spiccato senso civico e ambientale. È più raro che un’azienda, in assenza del supporto economico della casa automobilistica, faccia una scelta massiva di questo genere.

La guerra al diesel di alcune amministrazioni locali e il clima di ostracismo per le auto a gasolio che si è creato in alcune città italiane stanno in qualche modo condizionando la car policy delle aziende?

Oltre a quanto già detto su ibridi ed elettrici, notiamo un ritorno dell'alimentazione a benzina per percorrenze annue contenute, al massimo fino a 25.000 km. È probabile che, oltre all’ostracismo al diesel, dia un bel contributo anche il prezzo paritetico alla colonnina. Se i motori a benzina di nuova generazione raggiungeranno i medesimi consumi di quelli diesel, come preannunciato da alcuni produttori, potremmo assistere a un'inversione di tendenza ancora più accentuata.

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