L’appellativo di Uav, Urban activity vehicle, è stato dato dalla Ford a diversi modelli a partire dalla Fusion degli anni Duemila, per poi passare al concetto di Urban Suv applicato alla Ecosport, dove l’aggettivo urbano non è strettamente legato agli orizzonti di utilizzo del veicolo, quanto allo stile di vita dei proprietari: singoli o famiglie, cittadini sì, ma pronti a lanciarsi in avventure fuoriporta e attività all’aria aperta, portando con loro bici o altre attrezzature. L’acronimo Uav è tornato per indicare la nuova generazione del Tourneo Courier, anticipata già la scorsa primavera, poche settimane dopo la presentazione del fratello commerciale Transit Courier.
Massima capacità. Stilisticamente, i due modelli sembrano segnare un ritorno alle origini dei multispazio e delle loro declinazioni per trasporto merci, i furgoni compatti. Il Tourneo Courier con 5 posti e il Transit Courier, due posti e 2,9 metri cubi per merci e attrezzi, condividono forme squadrate, alla ricerca della massima capacità di carico, e uno stile informale che non cerca di intercettare a tutti i costi la moda del momento. Il raccordo uniforme realizzato nella serie precedente fra muso compatto e affusolato, cabina di guida e modulo posteriore, così impegnativo in un veicolo da quattro metri di lunghezza o poco più, non sembra essere più una priorità. Il frontale alto e squadrato dei nuovi modelli crea un legame ideale con esempi eterogenei della produzione della Casa statunitense, a partire dall’F-150, mentre dalla vista laterale emergono curiose reminiscenze della Land Rover Defender, sottolineate dal tetto bianco disponibile sul Tourneo. Qualunque cosa vi ricordino i nuovi Courier, questa seconda generazione, cresciuta di oltre 18 cm in lunghezza (per 4,34 metri totali su un passo incrementato di 20 fino a 2,69 m), al punto da abbandonare il segmento B per entrare nella fascia bassa del C, si stacca anche degli stilemi degli altri modelli della famiglia Transit allargata, il poco più grande Connect, il medio Custom e il capostipite Transit.
Piattaforma Puma. Dietro l’apparenza casual, l’architettura dei nuovi modelli compatti della Ford, condivisa con la Suv Puma, è centrata, oltre che sull’efficienza di carico e di gestione, su una qualità di guida sconosciuta alla prima serie. Lo avevamo già intuito in occasione delle prime impressioni sugli esemplari preserie (Quattroruote Speciale Veicoli commerciali di novembre 2023). Lo confermiamo al volante dei veicoli di produzione, come il Tourneo Courier 3 cilindri 1.0 a benzina da 125 CV e 200 Nm (il solo disponibile per il 5 posti) nell’allestimento più ricco Active, con cambio automatico a doppia frizione a sette rapporti. Una configurazione da poco meno di 30mila euro di listino, che testimonia il salto generazionale del multispazio Ford; va detto che la formula di lancio studiata dalla Casa permette di avvicinarsi, a parità di motore, al meno appariscente allestimento Titanium, con cambio manuale, a circa 21mila euro. Il motore Ecoboost appare ben dimensionato per la missione e in buona sintonia con il cambio, che non prevede la selezione manuale delle marce ma solo la funzione L, corrispondente alla posizione vicina alla D, utile per bloccare le marce in determinate situazioni, come salite o discese a pieno carico. Resta, in accelerazione, il timbro metallico del 3 cilindri, accompagnato da qualche vibrazione, addirittura più avvertibile rispetto al livello evidenziato dal 4 cilindri 1.5 litri diesel. Sterzo pronto ma leggero, buona tenuta e rollio controllato permettono di affrontare i percorsi misti in pianura e collina tenendo un buon ritmo, con trasferimenti di carico più che accettabili, mentre la forma della carrozzeria e la posizione di guida permettono di conservare un’adeguata percezione degli ingombri.
Dentro si sta larghi. Spazio ce n’è sia per il guidatore e il passeggero anteriore sia per i tre alloggiati sul divano posteriore, frazionabile secondo il rapporto 60/40. La plancia è lineare, realizzata con materiali semplici ma non cheap, e i comandi sono concentrati sulle razze del volante e sul touchscreen centrale da 8 pollici, che affianca una strumentazione sempre digitale anch’essa da 8 pollici. Alcuni tasti alla base del monitor permettono di limitare i movimenti e le distrazioni navigando fra i vari menu, compreso quello della climatizzazione, che ha rinunciato definitivamente agli interruttori fisici. Salire e scendere è facile non solo dai posti anteriori ma anche dalla fila posteriore, servita da porte scorrevoli che lasciano un certo spazio anche per far scivolare dentro e fuori le gambe, punto debole di diversi multispazio. È invece un portellone basculante a chiudere il bagagliaio, cresciuto in ampiezza e regolarità grazie anche a uno schema delle sospensioni posteriori che ha assottigliato i passaruota.
A bordo del van. Di queste modifiche ha naturalmente beneficiato il Transit Courier, al cui modulo di carico si accede tramite i tradizionali battenti asimmetrici. La già buona sfruttabilita di base si può migliorare adottando la botola per carichi lunghi che permette di sfruttare, ribaltando il sedile del passeggero, lo spazio supplementare fino alla plancia. Il Transit Courier che abbiamo guidato è il 1.5 EcoBlue turbodiesel a 4 cilindri da 100 CV e 250 Nm, unica taratura disponibile e abbinata esclusivamente al cambio manuale a 6 marce, nell’allestimento intermedio Titanium (22.500 euro Iva esclusa). In alternativa sono disponibili lo stesso 1.0 Ecoboost da 125 CV del Tourneo o la sua versione da 100 CV e 170 Nm, mentre il catalogo degli allestimenti si sviluppa nel più semplice Trend e nel più ricco Active; i prezzi del furgone compatto Ford partono da 19.250 euro sempre Iva esclusa. In attesa di testare sul campo le caratteristiche del powertrain elettrico che equipaggerà gli E-Transit Courier ed E-Tourneo Courier, ordinabili nel corso dell’anno con consegne dal 2025, il turbodiesel appare ancora l’opzione più sensata per un furgone con portata utile – da verificare versione per versione (il nostro esemplare si fermava a 531) – di 680 kg nell’allestimento standard, ma elevabili a 845.
Un manuale docile. Tranquillo e progressivo, il Transit Courier col millecinque non risente troppo delle variazioni di pendenza e, come già accennato, non alza mai troppo la voce. Il cambio viene incontro alle caratteristiche del motore con una rimarchevole dolcezza degli innesti. Benché la taratura delle sospensioni sia specifica rispetto al Tourneo, il Transit evidenzia un assetto altrettanto sano, e anche lo sterzo contribuisce a migliorare la qualità degli spostamenti, sia nel traffico urbano con frequenti soste per carico e scarico, sia nei trasferimenti intercity. Vista l’assunzione di un nuovo ruolo all’interno della gamma dei commerciali della Casa, una versione del Transit Courier con un terzo posto di fortuna in cabina (come ha l’attuale fratello maggiore Transit Connect prodotto sulla scocca della generazione 2013, ma che scomparirà sulla prossima serie) avrebbe rafforzato la vocazione della famiglia dei van compatti di Ford Pro per le piccole attività monoveicolari.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it