Il giallo delle Euro 0
E alla fine dalla rottamazione scomparvero le Euro 0. Sarà stata la fretta; sarà che le bozze degli emendamenti passano da molte mani prima di finire nero su bianco sui testi ufficiali; sarà che un banale errore di trascrizione da una bozza all’altra può capitare (ma non dovrebbe, vista la delicatezza dei provvedimenti adottati). Sta di fatto che per mettere le mani sull’incentivo massimo, chi acquisterà, a partire dall’1 marzo 2019, macchine con emissioni di anidride carbonica fino a 70 g/km potrà rottamare vecchie Euro 1, 2, 3, 4 ma non, incredibilmente, le più vecchie Euro 0, vetture prive di qualsiasi sistema di abbattimento di polveri e di sostanze inquinanti immatricolate fino al 31 dicembre 1992.
Nella bozza sì, nel testo no. Eppure nella bozza di cui Quattroruote è entrata in possesso martedì pomeriggio il riferimento alle Euro 0 c’era. Poi, nelle giornate convulse che hanno preceduto l’ufficializzazione del maxiemendamento, l’imprevedibile: nel testo consegnato ai senatori sabato pomeriggio non c’era più. E nessuno, nelle ore concitate che sono seguite alla presentazione del maxiemendamento e che hanno arroventato il clima in aula al punto da indurre il Pd ad abbandonare l’emiciclo al momento del voto, se n’è accorto.
Governo costretto a intervenire. Che cosa accadrà adesso? Difficile dirlo. L’errore è talmente clamoroso che il governo non potrà esimersi dal metterci una pezza (e fortunatamente c’è tempo, visto che la rottamazione partirà l’1 marzo 2019). Come? L’occasione avrebbe potuto essere il decreto legge sul Noleggio con conducente che sabato stesso l’esecutivo è stato costretto in fretta e furia ad annunciare dopo aver stralciato la relativa norma dal ddl bilancio. Nel momento in cui scriviamo il testo non è ancora stato pubblicato e in teoria potrebbe essere ancora possibile farlo. Ma solo, evidentemente, dopo che la manovra sarà legge, cosa che avverrà, salvo sorprese, tra il 29 e il 31 dicembre. Se, invece, il decreto legge sull’Ncc sarà pubblicato prima dell’entrata in vigore della manovra il governo dovrà necessariamente trovare un’altra strada. Magari con un emendamento allo stesso decreto Ncc, che dovrà comunque essere convertito entro fine febbraio. Si vedrà.
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