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Renault EZ-GO
Un prototipo per la mobilità di domani - VIDEO

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In oltre un secolo di storia l’evoluzione dell’auto è sempre stata influenzata dalla presenza di un volante e di un posto di guida, elementi che potevano essere spostati su un lato o al centro, ma sono stati e continuano a essere irrinunciabili. La sfida che si giocherà sulla guida autonoma, la cui diffusione dipenderà inesorabilmente dalle infrastrutture che si riusciranno a integrare nelle città già esistenti, lascia invece per la prima volta l’opportunità di pensare ad auto diverse da quelle che conosciamo. C’è l’opportunità di uscire dai canoni classici, ed ecco che ogni grande Casa ha la sua visione. Il primo passo è quello di pensare ai taxi del futuro, e la Renault approfitta del Salone di Ginevra per mostrare la sua interpretazione.

Renault EZ-GO: il robot per la mobilità condivisa al Salone di Ginevra 2018

Un robot per la mobilità condivisa. Nulla a che vedere con le Twingo e gli shuttle che già circolano (con un driver in carne e ossa ma inattivo) sulle strade di Rouen e Saclay, nei sobborghi di Parigi, ma un progetto nato con la sigla Z35 destinato a tagliare tutti i ponti con il passato e con il presente. Si chiama EZ-GO, si pronuncia Easy-Go ed è a tutti gli effetti un veicolo-robot pensato per una mobilità condivisa, che per certi versi sarà l’evoluzione di quella già utilizzata da anni nei Paesi del Nordafrica. Ma con tutte le tecnologie che il terzo millennio può regalare.

Linee ispirate da Cocoon. L’aspetto rompe senza alcun compromesso con tutto ciò che è noto per lanciarsi in un mondo tutto da esplorare, con un veicolo che ha le forme di un bozzolo del quale è difficile distinguere la parte anteriore dalla coda e la ricerca delle porte è una missione impossibile. L’accesso a bordo avviene attraverso il portellone frontale che si alza favorendo un accesso a bordo che non richiede alle persone trasportate di chinarsi. Le strutture in sostanza sono due, un telaio esterno che protegge ruote e sospensioni, e una cellula abitabile con grandi superfici vetrate, all’interno della quale è posizionato un divano a”U” per accogliere sei persone. Con un’accessibilità del tutto priva di barriere, che sfrutta una pedana inclinata.

Sarà un’icona come gli Yellow Cab? Più che un’auto sembra un vagone ferroviario in miniatura con un allestimento business e non si ha la percezione di quella che è la tecnologia di un veicolo che è allo stesso tempo l’elemento centrale di un servizio tutto da creare. Il team che l’ha progettato ha pensato a dare vita a qualcosa che almeno in termini di immagine sarà destinato a prendere il posto di icone del calibro degli Yellow Cab newyorkesi o dei Black Cab di Londra. E alla rivoluzione estetica si aggiunge quella tecnologica, dato che le schede tecniche come le conosciamo oggi sono destinate a sparire, non solo perché non ci sarà più una voce dedicata al tipo di sterzo.

Un prototipo per la mobilità di domani - VIDEO

Una scheda tecnica inconsueta. I dati fondamentali sono ridotti al minimo: motore elettrico montato nella parte anteriore, trazione anteriore, telaio a 4Control con disegno a H, quattro ruote sterzanti, velocità massima 50 km/h, sospensioni attive, peso 1.700 kg, 300 dei quali di batterie. Manca un valore dichiarato per quanto riguarda l’autonomia, perché il veicolo è dotato di un sistema di ricarica a induzione, con una connessione continua attraverso le infrastrutture del percorso o le particolari stazioni che fanno parte del sistema.

Il fisico non è da citycar. A prima vista la EZ-GO appare piuttosto ingombrante, 5,2 metri di lunghezza, 2,2 di larghezza e 1,6 di altezza non sono pochi per un mezzo di trasporto per sei persone, con praticamente tutta la superficie dedicata all’abitabilità. Ma Stephane Janin, direttore Concept Car Design, sottolinea che l’obiettivo non era quello di realizzare una citycar, ma un veicolo che dovrà posizionarsi tra il trasporto pubblico (bus e metrò) e il taxi. E che non dovrà muoversi in spazi ristretti come quelli di un centro storico, per questi arriveranno nuovi concetti, ma su aree urbane e periurbane molto più ampie.

Accoglienza e trasporto in totale autonomia. In nessun caso sarà necessario l’intervento umano, poiché il livello 4 di autonomia (sulla scala di 5) renderà possibile il trasporto su percorsi personalizzabili on demand integralmente gestito dall’elettronica. Ogni azione, dall’apertura del portellone al sollevamento delle sospensioni in prossimità dei dossi rallentatori, è prevista in totale “autosufficienza”.  Il servizio, invece, sarà facilmente fruibile, prenotabile attraverso lo smartphone personale e un’app dedicata, oppure utilizzando il monitor posizionato nelle varie stazioni destinate a essere dislocate nei punti strategici della città.

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