Vi sarà senz’altro successo di veder sfrecciare a tutta birra i monopattini elettrici e le bici a pedalata assistita (note come bici elettriche o e-bike) in città, e che vi sia sorto un dubbio: ma quei mezzi della micromobilità urbana rispettano davvero il limite di velocità imposto dal Codice della strada? Il sospetto è lecito, specie quando in auto, pur viaggiando a 30 km/h, si viene sorpassati da monopattinisti e ciclisti su e-bike. E visto il preoccupante numero di incidenti gravi che coinvolgono quei veicoli, il sospetto è venuto anche ad alcuni Comuni, scesi in campo per snidare i mezzi "truccati": ovvero, elaborati dai proprietari dopo l’acquisto.
Verona super attrezzata: il telelaser. Dall'inizio del 2023, la Polizia municipale veronese "effettua controlli col telelaser, in modo da contestare immediatamente la violazione e soprattutto la presenza di motori elettrici alterati e fuori norma", ci spiega il comandante Luigi Altamura. Infatti, i monopattini elettrici possono avere una potenza fino a 500 W e devono montare un regolatore di velocità a due opzioni: 6 km/h nelle aree pedonali e 20 km/h in strada. La potenza delle e-bike non può superare i 250 W (500 W per le cargo-bike), mentre il motore deve spegnersi appena si va oltre i 25 km/h e se il soggetto smette di pedalare. Se non rispettano le norme, questi mezzi divengono ciclomotori e vanno omologati e immatricolati, con obbligo di targa, assicurazione, patente e casco. Ebbene, gli agenti veronesi hanno monitorato vari monopattini ed e-bike, sia di proprietà, sia in sharin, scoprendo che alcuni dei primi potevano "volare" ben oltre il consentito: uno, coinvolto in un sinistro, era persino in grado di viaggiare fino a 68 km/h, grazie a ben due motori elettrici.
Quando scatta la multa. Se la velocità dei mezzi di micromobilità è superiore al consentito, scattano approfondimenti per individuare il "trucco". In questo caso, ecco le varie multe per un totale di centinaia o migliaia di euro (si arriva a 5.000) e il sequestro, e magari l’indagine per scovare eventualmente il meccanico che ha elaborato il mezzo. Un’operazione, quella della Polizia, non così semplice, perché nel web si trovano kit di modifica autoinstallanti, col potenziamento del motore elettrico disattivabile dal guidatore.
Anche a Catania. Di recente, pure la Polizia municipale catanese si è attivata, allestendo in uno spazio apposito (può essere una piazza) un percorso di prova, con transenne e autovelox. Si misura la velocità massima dei veicoli con un dispositivo speciale, una sorta di autovelox-rullo dotato di display, che dà il verdetto. Limitatamente alle bici, si controlla il motore elettrico si attivi solo quando permesso: a pedali fermi, sotto i 6 km/h; pedalando, sotto i 25 km/h. In parallelo, gli agenti elevano altre contravvenzioni come la circolazione in area pedonale e il trasporto di un passeggero.
Assicurazione obbligatoria? Intanto, il governo pensa di introdurre la polizza RC obbligatoria per i monopattini elettrici: una garanzia che copra i danni agli altri, proprio come oggi accade per la RC Auto. In passato sono stati compiuti passi avanti, ma tuttora manca la norma definitiva. Oggi l’assicurazione per i monopattini è facoltativa, ma c’è la Capofamiglia che copre i danni causati agli altri da qualsiasi componente della famiglia nella vita privata: 70 euro l’anno con massimale di 500 mila euro.
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