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Diario di bordo

Toyota Yaris
Una settimana con la 1.5 Hybrid

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Toyota Yaris Hybrid, vecchia conoscenza. Sapete di un'altra auto che fa i 30 con un litro in città? No, non c'è, e se ci fosse sarebbe appunto un'ibrida. L'anno scorso la più piccola delle Toyota bimotore si è rinnovata arrivando a 100 cavalli di potenza complessiva, con un look del frontale da Aygo e un sistema multimediale all'ultimo grido.

Day 1. Questo è il primo giorno, dove tutto comincia. È nuova, ma alla fine... I fondamentali sono ancora gli stessi un motore di 1.5 litri a ciclo Atkinson (troppo lungo spiegarlo qui, ma comunque super efficiente anche se ha bisogno, per essere vivace, del motore elettrico) e un motore a corrente che si alimenta tramite batterie che si ricaricano con un generatore incorporato nel motore termico: non c'è carica dall'esterno, quindi, la Yaris non è una “plug-in”. Il Centro Prove l'ha vista parecchie volte e da sempre la ritiene il benchmark per il consumo cittadino che, come detto, senza magheggi sfiora i 30 con un litro. E ci sono molte buone ragioni per questo: per prima cosa, ci si sorprende di quanto la Yaris viaggi spenta fra un semaforo e l'altro o appena si rilascia il gas. Poi c'è il computer di viaggio che non è lì per fare scena ma è veramente d'aiuto per limitare il consumo. Infine, c'è il recupero di energia, sia in rilascio sia in frenata, anche se questo comporta una nota dolente: la modulabilità del pedale è scadente, per la prima parte della corsa non frena e poi inchioda di botto. Al cambio (che in realtà non c'è, ma facciamo finta che ci sia) si fa presto l'abitudine, ma sappiate che la tecnica che rende di più dal punto di vista dell'efficienza è quella che mai vi verrebbe in mente: al semaforo, bisogna mettere tutto giù e poi rilasciare gradualmente non appena raggiunta la velocità richiesta, guardando in avanti per limitare al minimo l'uso del freno. Questo stile di guida un po' frenetico aumenta parecchio il rumore a bordo, perché il quattro cilindri schizza un po' in alto coi giri, ma la benzina mica la regalano, o no? Qui mi fermo, perché ci sono ancora quattro giorni da vivere a bordo della nuova Yaris Hybrid e i miei colleghi non vedono l'ora di raccontarvi come va a finire. Carlo Bellati, redazione WebTV 

Day 2. Niente male davvero questa Yaris Hybrid. Sarà per la carrozzeria bianca col tetto nero a contrasto, per la simpatica e sportiveggiante calandra a “X” ripresa dall’ultima Aygo, per i finestrini posteriori oscurati (optional), per i cerchi di lega a otto razze o per i fari a Led posteriori, ma è difficile passare inosservati: più di un passante le ha lanciato un'occhiata incuriosita, nonostante non sia più una neofita del mercato. Una volta salito a bordo, la prima cosa che mi ha colpito è lo spazio a disposizione di guidatore e passeggeri. Ricordo perfettamente la prima serie, che ancora possiede un amico e che ho guidato diverse volte: pur perdendo la praticità del divanetto posteriore scorrevole, qui è decisamente aumentato il confort generale. Chi siede dietro ha abbondante spazio per le gambe a prescindere dall'altezza di chi gli sta davanti e il bagagliaio da 286 litri è tranquillamente nella media del segmento. Mi è piaciuta la distribuzione ordinata dei comandi sulla plancia. I tasti sono pochi e ben suddivisi, e in cima alla console centrale spicca lo schermo touch da sette pollici, attraverso il quale si possono gestire tutte le funzioni del sistema d'infotainment - con tanto di Mirrorlink per interfacciarsi col proprio smartphone - guardare le immagini della retrocamera in fase di parcheggio o le mappe dell'eventuale navigatore satellitare. I sedili sono comodi, ben profilati e contenitivi, peccato solo per quello "striminzito" bracciolo centrale: va bene ottimizzare lo spazio, però... Alessandro Carcano, redazione Internet

Day 3. Trovo sempre molto pratico l’ingresso keyless, disponibile anche per questa Yaris Hybrid. Poche rapide sistemazioni al sedile e sono pronto a partire. Schiaccio il tasto per avviare il motore e non succede nulla. Mi servono una manciata di secondi per realizzare che non ho sbagliato alcuna procedura: semplicemente, come di consueto per questa tipologia di veicoli, la piccola ibrida giapponese si avvia e procede per i primi metri solo con il motore elettrico da 61 cavalli. Anche quando entra in funzione il 1.500 a benzina, comunque, si apprezza l'insonorizzazione dell'abitacolo, con un'unica eccezione: se si affonda il gas, magari per un sorpasso, il cambio a variazione continua E-CVT non risponde con la stessa rapidità di un automatico tradizionale e il motore si lascia scappare il classico "ululato" da fuori giri, che per qualche secondo rovina l'atmosfera piacevole che altrimenti si gode a bordo. Pur non avendo particolari velleità sportive, la spinta e l'agilità della Yaris Hybrid non ti fanno mai sentire la mancanza di più potenza (quella totale dei due motori è di circa 100 cavalli), con le sospensioni che assorbono al meglio le asperità dell'asfalto. Al freno, invece, bisogna farci un po' l'abitudine. Niente di complicato, intendiamoci; è semplicemente diverso dalle vetture "normali", prive della funzione rigenerativa delle batterie in frenata: una volta capito il punto di "attacco", comunque, non ci sono problemi di sorta. A proposito di batterie: quando l'indicatore sul display risulta carico, è possibile procedere in modalità a emissioni zero per un paio di chilometri, a patto che non si superino i 50 km/h. Alessandro Carcano, redazione Internet

Day 4. Devo confessare di essere sempre molto combattuto, quando mi metto al volante di un’ibrida Toyota. Da un lato, mi faccio affascinare dalle partenze silenziose, con la sola spinta del motore elettrico, e provo soddisfazione a scorrere le schermate con i consumi medi e istantanei. Sfiorare i 25 con un litro di verde, guidando nel traffico cittadino, fa sempre una gran bella impressione, oltre che bene al portafoglio. E non è che le percorrenze calano fuori città: anche senza usare il piede di velluto, si fanno tranquillamente i 20. D’altro canto, trovo sempre molto sgradevole e poco invitante il funzionamento del cambio a variazione continua, che non manca mai sulle ibride della Casa giapponese. Siamo lontani anni luce dal fastidioso effetto di trascinamento dei primi Cvt (quello messo a punto da Toyota è un meccanismo molto più complesso), ma il disturbo non è stato ancora del tutto eliminato. E dà fastidio, a me più che ad altri, tutte le volte che si deve riprendere con una certa decisione. Il quattro cilindri sale molto rapidamente, con profusione di decibel, ma la velocità della Yaris non segue con la stessa immediatezza, generando il tipico effetto elastico. Tuttavia, se non si affonda mai il piede sull’acceleratore, la guida non ne risente affatto. Anzi, è piacevolissima. Nel traffico si apprezza di poter avere tutta la coppia praticamente subito, ma è bello anche veleggiare rilasciando l’acceleratore. È evidente che il terreno che le è più congegnale sono le strade scorrevoli con allunghi dolci e rallentamenti prolungati in modo da preservare e recuperare tutta l’energia possibile. Insomma, per apprezzarla sino in fondo va guidata nel modo giusto. E le soddisfazioni non mancheranno. Marco Ghezzi Redazione Prove

Day 5. Ed ecco come va a finire la nostra settimana al volante della Toyota Yaris Hybrid. I miei colleghi vi hanno a lungo parlato delle qualità tecniche; a me non rimane che darvi il punto di vista di una donna. Quest'auto non è accattivante solo per quanto è parca nei consumi o per come si guida bene, ma anche per lo spazio a bordo. Prima domanda: ci starei anche sul divanetto posteriore, visto che supero il metro e 85? La risposta è sì, e anche comoda. Salendo da dietro ho poi notato che l’apertura delle portiere è davvero notevole, arriva quasi a 90°, un'ottima soluzione per quelle mamme che devono mettere il proprio bimbo sul seggiolino. E gli eventuali passeggini? Be', quelli trovano spazio senza troppe difficoltà nel bagagliaio, che è sufficientemente ampio anche per un "long weekend" fuori porta. Per quanto riguarda la guida, devo ammettere che il mio viaggio, visto il classico traffico della tangenziale, non è stato dei più entusiasmanti, ma in coda ho avuto modo di studiarmi un po’ il touchscreen posto al centro della plancia, che ho trovato davvero intuitivo e facile da usare. Giusto per fare un esempio, connettere lo smarthphone ha richiesto meno di un minuto. Comodo, infine, il tasto hazard, facilmente raggiungibile quasi senza staccare le mani dal volante. Gli unici difetti che ho riscontrato sono i vani portaoggetti, numerosi d'accordo, ma nessuno chiuso (fatta eccezione per quello davanti al passeggero) e l’apertura del tendalino del tetto panoramico, tutt'altro che intuitiva. In Toyota devono essersene resi conto, visto che hanno aggiunto un’etichetta grande quanto una mano con le istruzioni... Francesca Galbiati, redazione WebTV

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Toyota Yaris - Una settimana con la 1.5 Hybrid

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