Ottobre nero per le vecchie auto, a Milano soprattutto, ma anche nel resto della Lombardia e a Torino, dove per mezzo milione di veicoli inizia la stagione dei divieti. La Regione Lombardia ha di fatto “graziato” un milione e 300.000 auto tra benzina Euro 0 e diesel Euro 0,1,2 e 3, consentendo a chi fa pochi chilometri - fino a 7.000 nell’arco di dodici mesi per le auto dei privati, e fino a 9 mila per i veicoli commerciali - di muoversi ancora per qualche anno, persino a gasolio e senza Fap, a patto di montare una scatola nera simile a quella usata dalle assicurazioni, in cambio di uno sconto sulla polizza.
Stop alle diesel Euro 4. Ma il progetto MoVe-In lombardo, in realtà, si scontra con il piano antismog di Milano e con l’introduzione dell’Area B, che dall’1 ottobre impedisce l’accesso in città persino alle ben più recenti diesel Euro 4 (in questo caso, anche quelle con filtro antiparticolato, se le emissioni indicate nel campo V.5 della carta di circolazione sono oltre la soglia di 0,0045 g/km). Intanto, tra il sindaco e il governatore, su posizioni difficilmente conciliabili, si inserisce la presa di posizione del presidente dell’Aci Milano, Geronimo La Russa, che “guarda con molta preoccupazione al provvedimento dell’Area B, che su base regionale renderà inutilizzabili circa 600.000 automezzi, complicando la vita a molte persone e categorie lavorative, specie quelle a basso reddito”.
Qui Torino. Se Milano si interroga su possibili deroghe e soluzioni per venire incontro alle fasce deboli, a Torino e hinterland si stabiliscono regole ferree sui blocchi in caso di superamento delle soglie di inquinamento dell’aria, in base ai dati dell’Arpa che saranno diffusi ogni lunedì e giovedì. Oltre alle limitazioni permanenti, che riguardano auto a benzina o bifuel Euro 0 e diesel Euro 0 ed Euro 1, da questo mese scatta il divieto anche per le Euro 3 a gasolio, dalle 8 alle 19. Inoltre, dopo 4 giorni consecutivi di sforamento delle soglie (50 mcg/m3), si dovranno fermare anche le diesel Euro 4; dopo 10 giorni, le Euro 5 immatricolate prima del 2013 e dopo 20 giorni tutte le Euro 5 a gasolio. Le deroghe stabilite dal Comune di Torino riguardano gli ultrasettantenni e chi ha un Isee sotto i 14 mila euro, oltre a disabili, malati che si recano in ospedale, lavoratori che abitano in zone non servite dai mezzi, fino ad atleti e arbitri diretti a eventi sportivi (e forze dell’ordine, naturalmente). A differenza di Milano, non saranno i varchi elettronici a sanzionare automaticamente le auto inquinanti, riconosciute dal numero di targa, ma 50 vigili destinati dal Comune di Torino a effettuare controlli a campione.
Blocchi anche In Emilia Romagna. Oltre a Milano e Torino, dicono stop alle diesel anche 30 Comuni della regione Emilia Romagna che hanno aderito al Pair 2020 (Piano aria integrato regionale): oltre all'agglomerato urbano di Bologna, si tratta delle cittadine con più di 30mila abitanti, dove sarà vietata la circolazione ai diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3; ai benzina Euro 0 ed Euro 1. I divieti valgono dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, e durante le domeniche ecologiche, ancora da fissare da città a città, ma che saranno comunque almeno 10 nell’arco dei prossimi sei mesi. Le trenta città interessate dai blocchi sono Castelfranco Emilia (Mo), Carpi (Mo), Cento (Fe), Cesena, Faenza (Ra), Ferrara, Forlì, Formigine (Mo), Imola (Bo), Lugo (Ra), Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell'Emilia, Riccione (Rn), Rimini, Sassuolo (Mo). Gli undici centri dell’agglomerato di Bologna sono Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Zola Predosa.
A Roma tra un mese. Nella capitale, invece, ai blocchi già in vigore si aggiungerà il divieto di circolazione permanente ai veicoli diesel Euro 3 all’interno dell'anello ferroviario, che include le aree centrali e semicentrali della Capitale. Ma solo dall’1 novembre. Il piano antismog del Campidoglio punta alla progressiva limitazione dei veicoli più inquinanti all’interno delle zone a traffico limitato, fino ad arrivare all’eliminazione dei diesel dal centro storico entro il 2024.
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