Elettriche e ibride plug-in, il bonus colonnine slitta al 2023
Grande è la confusione intorno agli incentivi all’automotive. E ancor più grande è quella sul cosiddetto bonus colonnine, introdotto il 4 agosto scorso dal governo Draghi e mai reso disponibile a causa della mancata emissione del decreto attuativo da parte del ministero dello Sviluppo Economico, ora ministero delle Imprese e del made in Italy. Si tratta di un fondo di 40 milioni di euro per il solo 2022 che metteva a disposizione dei soli soggetti privati un contributo pari all’80% del “prezzo di acquisto e posa in opera”, nel limite massimo di 1.500 euro, di “infrastrutture di potenza standard per la ricarica dei veicoli da parte di utenti domestici”. In pratica le cosiddette wallbox, da installare in garage o nel box di casa. Lo stesso decreto estendeva il contributo anche ai condomini, sempre nella misura dell’80%, ma con limite alzato a 8 mila euro.
Sconto o rimborso? Come sempre accade, le modalità attuative di questa norma erano rimandate a un decreto direttoriale dell’ex Mise. Da subito, infatti, ci si è posti la domanda sulle concrete modalità di erogazione del contributo: sconto all’acquisto da parte del fornitore, come accade per gli ecoincentivi auto, oppure rimborso ex-post, com’è accaduto, per esempio, ai cosiddetti bonus biciclette? In ogni caso sarebbe stata necessaria una specifica piattaforma informatica che permettesse la gestione e il monitoraggio in tempo reale di questa iniziativa, considerando anche che la disponibilità di fondi, come detto, non era illimitata. È su questi due punti, complice il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo governo, che si è arenata l’iniziativa.
Proroga al 2023. Da allora sono passati oltre quattro mesi e il decreto attuativo non è mai stato emanato, nonostante nelle scorse ore voci incontrollate ne abbiano annunciato l’emanazione. Non è così: il bonus colonnine non è stato sbloccato e non è disponibile. A Quattroruote, però, risulta che con il primo provvedimento utile (si parla del classico decreto-legge milleproroghe di fine anno) la scadenza dell’iniziativa sarà posticipata al 31 dicembre 2023 e che il relativo decreto attuativo vedrà la luce nelle prime settimane dell’anno, tra gennaio e febbraio.
Incentivi auto. L’unico problema allo studio, in questo momento, del dicastero di via Veneto è quello relativo allo strumento da utilizzare. Secondo alcuni, infatti, per modificare anche solo la scadenza del 31 dicembre 2022 non è possibile ricorrere al decreto-legge, ma occorre un altro Dpcm (come peraltro prevede lo stesso Dpcm). In questa seconda ipotesi i tempi saranno leggermente più lunghi, anche perché, a quel punto, il governo potrebbe approfittarne per rimodulare anche i cosiddetti ecoincentivi, all’auto alla luce del flop che ha caratterizzato i bonus sulle auto elettriche e plug-in nel 2022, per i quali sono ancora disponibili, rispettivamente, 128 milioni di euro (più sei per il noleggio/car sharing) e 148 milioni (più tre per il noleggio/car sharing). L’ipotesi è di riportare al 2023 anche i fondi che avanzeranno a fine anno su questi due capitoli.
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