Nato a Vicenza nel 1941, laureato in fisica, Federico Faggin si trasferì negli Stati Uniti nel 1968: una scelta che avrebbe cambiato la sua e la nostra vita. Perché nella Silicon Valley californiana Faggin realizzò nel ’74 il primo microprocessore commercializzato dalla Intel, siglato 4004. Una rivoluzione, perché quel semiconduttore miniaturizzato aveva capacità pari a quelle di computer che, nel dopoguerra, occupavano un’intera stanza. Era l’inizio della rivoluzione digitale, quella che, come spiega Faggin, “avrebbe permesso di fare tutte quelle cose che meccanicamente non si potevano più fare e che sono state soppiantate dall’elettronica”.
Q 800: l'intervista a Michele Faggin
Anche nell’auto, sebbene, a suo parere, si sia trattato di un progresso relativamente lento, fatto di piccole innovazioni e non di quei balzi che, per esempio, hanno permesso alle calcolatrici di passare dalle soluzioni meccaniche ed elettromeccaniche a quelle puramente elettroniche nel volgere di soli due anni. Ora ci aspetta un futuro in cui le auto si guideranno da sole: una svolta che, sottolinea Faggin, arriverà molto in ritardo rispetto alle previsioni, ma che inevitabilmente arriverà, visti gli enormi sforzi fatti da giganti come Google e Apple. Ecco come Federico Faggin spiega, nella sua testimonianza, qual è stato il percorso dell’elettronica, nel periodo in cui Quattroruote raggiungeva quota 300 numeri (ottobre 1980) e che cosa ci attende: l'intervista completa è su Quattroruote di aprile e nell'area in abbonamento Q Premium, mentre il video che racconta l'intera iniziativa è disponibile a questo indirizzo.
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