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Industria e Finanza

Volkswagen
E Piëch esce anche dal consiglio Porsche

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Era uscito di scena due anni fa, a metà del 2015, quando era stato costretto alle dimissioni da numero uno della Volkswagen, dopo mezzo secolo da protagonista della storia dell’auto. Ma in realtà, com’è ovvio per un uomo la cui vita è intrecciata con quella dell’azienda in cui è “nato” e ha lavorato tutta la vita, rimaneva ancora un forte legame e persino una carica di non poco conto. Ora Ferdinand Piëch, classe 1937, annuncia l’ultimo taglio con la “ditta”: l’8 dicembre diventeranno effettive le sue dimissioni anche dal board della Porsche.

Azionista di rilievo. Al di là delle dimissioni dal board della Volkswagen, infatti, Piëch era rimasto un azionista di rilievo, detenendo il 14,7% della Porsche SE (holding interamente in mano alle famiglie Piëch e Porsche), che a sua volta controlla il 52% di quelle del gruppo di Wolfsburg.

Tra successi e conflitti. Quella di Piëch è stata una carriera di grandi successi e battaglie ai vertici dell’azienda. Tra le sue grandi imprese, quella di trasformare una marca come l’Audi, che negli anni 70 valeva meno della Opel, nella rivale premium di BMW e Mercedes, grazie alla sua passione per l’innovazione e all’introduzione di due pilastri del marchio di Ingolstadt, come la trazione quattro e lo space frame di alluminio. In tanti anni al comando, Piëch si è scontrato con alcuni astri nascenti tra i suoi stessi manager, come Bernd Pischetsrieder, nel 2006, silurato quando era sul punto di diventare leader del gruppo, o Wendelin Wiedekind, messo da parte nel 2009 dopo che aveva rimesso in carreggiata la Porsche. Nel 2015, l’attacco a Martin Winterkorn, che Piëch stesso aveva elevato al rango di numero uno della Volkswagen, invece, fallisce per il voto contrario dell’intero board.

Da nipote a nipote. Se l’ingegner Piëch, con la sua lunga carriera, sarebbe stato l’orgoglio di nonno Ferdinand Porsche, ora potrebbe farsi avanti la nuova generazione della famiglia. Come rimpiazzo dello zio al board, da tempo si fanno i nomi dei nipoti Louise Kiesling, laureata in vehicle design al Royal college of Art di Londra, e Josef Ahorner, chairman e azionista di una società che si occupa di cloud marketing. Ahorner, dal dicembre 2015, è anche membro del Consiglio di sorveglianza dell’Audi.

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