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Industria e Finanza

Elettriche
L'Australia potrebbe tornare a produrre auto

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A pochi mesi dall'ultima vettura prodotta in Australia, spunta un segnale di rinascita per il settore automobilistico locale. Tom Koutsantonis, membro del governo di Canberra con delega alle Finanze, allo Sviluppo Economico, alle Risorse minerarie e all'Energia, ha annunciato l'interesse dell'industriale britannico Sanjeev Gupta per l'ormai ex impianto della Holden a Elizabeth, un sobborgo di Adelaide, con l'obiettivo di utilizzarlo per la produzione di veicoli elettrici.

Tecnologia britannica. "Sulla base delle discussioni che ho avuto con la GFG Alliance, credo che, se si aggiudicassero l'impianto, vorrebbero sviluppare il sito come base manifatturiera per un veicolo elettrico, utilizzando l'innovativa tecnologia i-Stream", ha affermato Koutsantonis in una lettera inviata il 17 gennaio scorso alla General Motors e ripresa da diversi organi di stampa australiani. Gupta, numero uno della conglomerata GFG Alliance attiva soprattutto nei settori minerario ed energetico, intende dunque utilizzare le tecnologie sviluppate dalla Gordon Murray Design, azienda britannica fondata dall'omonimo designer e da pochi mesi entrata nel campo della produzione automobilistica. Prima, però, Gupta dovrà aggiudicarsi l'impianto partecipando all'asta avviata dalla società immobiliare Pelligra venerdì scorso e presentando, ovviamente, la miglior offerta.

Hanno chiuso tutte. In caso di successo, l'industriale britannico diventerà il protagonista della rinascita di attività produttive australiane in ambito automobilistico. Lo scorso 23 ottobre la Holden ha infatti interrotto, dopo 69 anni di vita, la produzione di auto con l'uscita dalle catene di montaggio dell'ultima Commodore. Pochi giorni prima era toccato alla Toyota annunciare la chiusura della fabbrica di Altona, nei pressi di Melbourne, mentre la Ford ha chiuso il suo impianto di Broadmeadows, sempre vicino a Melbourne, nell'ottobre del 2016

Appoggio trasversale. Gupta non è peraltro nuovo a operazioni di salvataggio o a grandi investimenti in Australia. L'industriale britannico, ma di origini indiane, ha infatti acquisito a luglio, per 700 milioni di dollari un impianto siderurgico a  Whyalla e poche settimane dopo ha rilevato il controllo del produttore di batterie Zen Energy e annunciato una serie di grandi progetti nel campo delle rinnovabili. Dunque può ora contare sull'appoggio di numerosi esponenti del governo e in generale del mondo della politica nazionale e locale. Il premier Malcolm Turnbull e altri esponenti del suo esecutivo hanno già incontrato Gupta ed esaminato il suo progetto per lo sviluppo di un impianto fotovoltaico e di accumulatori destinato ad alimentare l'ex impianto della Holden. "Siamo incredibilmente entusiasti e favorevoli all'offerta della GFG Alliance e ai successivi piani per assicurare la continuazione della nostra orgogliosa storia di eccellenza e innovazione nel settore automobilistico nell'Australia del Sud", ha scritto Koutsantonis. "Riteniamo che i piani della GFG Alliance porterebbero l'Australia del Sud in prima linea nell'inevitabile transizione del mercato australiano verso i veicoli elettrici e chiediamo che si tenga conto della loro offerta e dei benefici potenzialmente significativi per l'industria automobilistica e per la comunità dell'Australia del Sud".  

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