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Industria e Finanza

Ferrari
La crescita continua, superati tutti i target

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La Ferrari ha chiuso un altro anno con risultati in crescita su livelli record. La Casa di Maranello ha inoltre rispettato e, in alcuni casi, superato i suoi target annuali, mettendo in preventivo un ulteriore miglioramento per tutti i suoi indicatori finanziari per il 2019.

Le consegne superano le 9 mila unità. Le performance sono state ancora una volta sostenute dall'aumento delle consegne, che, nel rispetto dei target di inizio anno, hanno superato la soglia delle 9 mila unità. In particolare sono cresciute del 10,2% a 9.251 con le vendite dei modelli 12 cilindri in miglioramento del 19,6%  con la 812 Superfast a compensare il calo della LaFerrari Aperta, giunta alla fine del suo ciclo produttivo. I modelli 8 cilindri sono invece risultati in  salita del 7,3% grazie al lancio della Portofino e della serie speciale 488 Pista. A livello geografico il miglior contributo alla crescita è arrivato dalla regione Emea (Europa e Medio Oriente) con un +13,1%, seguita, nell'ordine, dall'area Cina, Taiwan e Hong Kong con un +12,6%, dall'Asia-Pacifico (+7,8%) e dalle Americhe (+6,7%). 

Ricavi stabili, pesano valute e Maserati. La crescita delle consegne non si è però riflessa sull'andamento dei ricavi, penalizzati soprattutto dal calo delle vendite di motori alla Maserati e dal contesto valutario sfavorevole che ha determinato un impatto negativo di ben 105 milioni. Nel complesso il fatturato si è attestato a 3,42 miliardi, con una crescita di solo lo 0,1% a cambi correnti (+3,2% a cambi costanti). In tale contesto i ricavi da automobili e parti di ricambio sono arrivati a 2,535 miliardi (+3,2% a cambi correnti, +6,9% a tassi di cambio costanti) grazie all'aumento delle consegne e al contributo del programma di personalizzazione. La vendita di motori ha invece prodotto un fatturato di 284 milioni, il 23,8% in meno a causa, come detto, della flessione delle consegne alla Casa del Tridente mentre le sponsorizzazioni, i proventi commerciali e relativi al marchio sono saliti a 506 milioni (+2,4% a cambi correnti, +5,3% a tassi di cambio costanti).  

Cresce la redditività. Se i ricavi sono risultati sostanzialmente stabili, ma comunque in linea con l'obiettivo dei 3,4 miliardi, la redditività ha continuato a mostrare un andamento positivo. L'Ebitda, rettificato dalle componenti straordinarie, è passato da 1,036 miliardi a 1,114 miliardi (perfettamente in linea con i target) mentre l'utile operativo, sempre rettificato, si è attestato a 825 milioni, con un aumento del 6,4% a cambi correnti (+19% a tassi di cambio costanti) con l'effetto positivo dell'aumento dei volumi e delle personalizzazioni a compensare un mix di prezzo sfavorevole per le minori vendite di alcuni modelli come LaFerrari Aperta. I relativi margini, spesso considerati un punto di riferimento dal mercato borsistico per capire se la Casa emiliana debba essere inserita tra i titoli automobilistici o tra quelli del lusso, sono migliorati, rispettivamente, dal 30,3% al 32,6% e dal 22,7% al 24,1%. Si tratta di percentuali difficili (se non impossibili) da riscontrare tra le aziende automobilistiche e perfino all’interno del comparto del lusso, a dimostrazione della peculiarità della Rossa e del perché per altre Case rappresenti un punto di riferimento. Alla fine il conto economico vede un utile netto rettificato di 787 milioni, contro i 537 milioni del 2017. 

Le spese per l'ibridazione della gamma. La Ferrari ha inoltre generato cassa per 405 milioni di euro nonostante investimenti per 637 milioni indirizzati soprattutto sull'ampliamento e sull'elettrificazione della gamma di prodotto. Inoltre l'indebitamento industriale netto, dopo l'acquisto di azioni proprie per circa 100 milioni, ha raggiunto i 340 milioni, il 28% in meno rispetto ai 473 milioni di un anno fa. 

Un 2019 visto ancora in crescita. Il 2018, contraddistinto dall'improvviso passaggio di testimone da Sergio Marchionne a John Elkann e Louis Camilleri, si è chiuso quindi in crescita con i segnali di rallentamento ravvisati durante il terzo trimestre annullati negli ultimi tre mesi dell'anno: +1% per i ricavi a 845 milioni grazie al +19% delle consegne, pari a 2.398 unità, +1% per l'Ebitda e l'Ebit adjusted e +40% per l'utile netto. E anche per il 2019 le aspettative sono per un ulteriore miglioramento anche se non con i tassi di crescita a doppia cifra registrati di continuo tra il 2016 e il 2017. Nello specifico i ricavi netti sono visti oltre i 3,5 miliardi, l'Ebitda rettificato tra 1,2 e 1,25 miliardi (+10% sul 2018) e l'Ebit adjusted tra 850 e 900 milioni (+5% circa) con flussi di cassa in salita del 10% a 450 milioni.

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