La Honda ha riavviato le attività produttive nello stabilimento inglese di Swindon dopo alcuni giorni di stop causati dalla mancanza di componenti. Lunedì scorso la Casa nipponica era stata costretta a procedere con l’ennesima serrata dopo aver riscontrato nuovi problemi nella catena delle forniture a livello globale.
Logistica sotto stress. L’impianto, che nel 2020 ha prodotto poco meno di 110 mila esemplari della Civic e quest’anno è destinato a chiudere i battenti, aveva già subito un primo stop di alcuni giorni verso la metà di dicembre per colpa della carenza di rifornimenti. Superato lo scoglio della Brexit e della stagione natalizia, il sistema della logistica internazionale si trova sempre in una situazione critica. La pandemia del coronavirus ha destabilizzato i normali flussi commerciali globali, con navi ferme nei porti per le misure di contenimento e una forte carenza di container per la forte domanda cinese. Il settore automobilistico ne sta pagando le conseguenze, in particolare per la difficoltà di reperire componenti ormai sempre più importanti ma di origine asiatica, come sistemi elettronici o semiconduttori. Per questo motivo non sono esclusi nuovi fermi produttivi e repentine riprese nei prossimi mesi non solo a Swindon ma anche in altri impianti automobilistici del Vecchio Continente.
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