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Toyota
Carlucci: "L'Euro 7 non deve uccidere le piccole"

Mirco Magni da Bruxelles (Belgio), Mirco Magni
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Il Kenshiki Forum di Bruxelles ha anticipato il futuro della Toyota e della Lexus, ma ci ha permesso anche di conoscere nuovi dettagli sulla strategia del gruppo giapponese. Tra i vari workshop dedicati alla mobilità che verrà, fatta di idrogeno e di nuove batterie per auto elettriche, abbiamo avuto l'occasione di parlare di Euro 7 e di... segmento A con Andrea Carlucci, vicepresidente di Toyota Motor Europe.

Carlucci: "L'Euro 7 non deve uccidere le piccole"

Qui al Kenshiki Forum avete parlato di mobilità per tutti. L'elettrico, almeno al momento, cozza un po' con questo principio, quindi suppongo che la prospettiva sia quella di ridurre i costi. La concorrenza intende lanciare auto sotto i 20-25 mila euro: entrerete anche voi nel segmento? Arriverà una Aygo - o una Yaris - a batteria?
Abbiamo una presenza storica nel mercato delle piccole in Europa, per non parlare dell'Italia. Senza false modestie, possiamo dire di aver rivoluzionato il modo di vedere il segmento B. Noi non solo ci siamo rimasti, ma siamo i primi ad averci portato l’ibrido, come tecnologia e come vendite. E poi abbiamo portato la Aygo Cross, facendo una scelta forse all'inizio non compresa da tutti, ma che ci sta dando ragione di nuovo: quella di guardare la tecnologia più accessibile. Il tema dell'accessibilità in questa categoria è fondamentale, forse più per noi che per altri: noi dobbiamo rimanerci e se la roadmap prevede le emissioni zero ci dovremo essere. Non ti posso dire quando o perché, perché ovviamente non è una cosa che neanche io in questo momento posso controllare pienamente, ma il "se" mi pare strategicamente chiaro. Se ci arriviamo prima o dopo gli altri non importa, l'importante è arrivarci nel migliore dei modi per noi.

Altri costruttori stanno chiedendo di rimandare l’introduzione della normativa Euro 7 perché ovviamente ammazzerebbe un bel segmento. Voi che ne pensate?
Noi vogliamo essere pronti per quelle che sono le regole di oggi. All'interno di Acea (l'associazione dei costruttori europei, ndr), abbiamo spiegato che l'Euro 7 non deve essere una scorciatoia, un modo smart per arrivare subito alle zero emissioni perché è perfettamente inutile: altrimenti non fai lo standard e sei più onesto. Ci sono delle regole, possono piacerci o meno, come le emissioni zero nel 2035, ma sono regole e le rispetteremo. L'Euro 7 è uno standard che riduce le emissioni, come abbiamo chiesto, ma lo deve fare in modo ragionevole, mantenendo la struttura del mercato ancora aperta a tutti i segmenti. Non deve essere un modo per uccidere le piccole, questo o quest’altro, o anche segmenti più alti. Stiamo parlando di neutralità tecnologica: secondo me l'Euro 7 può accompagnare la transizione, ma deve essere fatto in maniera intelligente. Per me non si tratta di rimandarlo o no, si tratta di mitigare alcuni impatti che in principio erano totalmente irragionevoli.

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