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Green Deal
Salvini: "L'auto è la nostra linea del Piave, il no alle termiche una fesseria"

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Matteo Salvini torna ad attaccare la mobilità del futuro vista da Bruxelles: "Il tema dell'auto è uno dei nodi cruciali, è una trincea, la linea del Piave dei prossimi anni", ha detto il ministro dei Trasporti al convegno di presentazione del Salone Auto Torino 2024, moderato dal direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini. "L'auto è uno dei nostri capisaldi", ha continuato Salvini. "Fortunatamente, negli ultimi mesi in Europa c'è un po' più di logica. Parlare di neutralità tecnologica due, tre anni fa era una bestemmia perché c'era l'ideologia dell'integralismo, mentre oggi vedo pragmatismo. Voglio essere fiducioso e sperare che, al di là dell'esito delle elezioni, chiunque vada in Europa riconsideri la follia e il furore ideologico che ha messo fuori gioco un intero settore: dire no ai motori scoppio è una fesseria. In quest'anno e mezzo stiamo lavorando sulla vera sostenibilità ambientale". 

Non si agevoli la Cina. Salvini, prendendo ad esempio gli incentivi che stanno per entrare in vigore, è tornato a sottolineare il favore alla Cina: "I bonus sulle auto elettriche raramente rimangono in Italia perché da noi sono marginali. E poi la maggior parte è cinese: siamo nel libero mercato, ma mi chiedo che senso abbia mettere un miliardo di denaro pubblico quando una buona parte di questo miliardo finisce a Pechino e non a Torino". Insomma, a detta di Salvini bisogna "sanare questa situazione ed evitare un suicidio industriale assistito: siamo ancora in tempo per invertire la rotta". C'è poi la questione dei biocarburanti, per cui il numero uno leghista ritiene di "aver aperto uno spiraglio" nei provvedimenti anti endotermiche: "I tedeschi ci hanno accompagnato fino a quando non hanno ottenuto il sì agli e-fuel (i carburanti sintetici, ndr), ma poi ci hanno lasciati soli", attacca Salvini. "Ora stiamo costruendo un'altra alleanza per tenere in vita i motori a scoppio. Dire di no al gas e ai combustibili fossili è impossibile e impraticabile. Il Green Deal va accompagnato con agevolazioni, non con tasse o divieti". I dazi, però, non sembrano un'opzione: "Quando lo dicevo, tra un po' mi arrestavano", ha ironizzato Salvini. "Ora è tardi, ci può essere un modo intelligente non per vietare, ma per agevolare. L'importante è capire chi si sta agevolando".

Mobilità e superbollo. Salvini è intervenuto anche sugli autovelox ("hanno senso dove è maggiore l'incidentalità"), sulla "tolleranza zero" del nuovo Codice della Strada e sul no ai 30 km/h: "Viaggiare a 30 in alcune città capoluogo, e non mi riferisco a Torino, non è sostenibilità ma caos. In alcune zone è sacrosanto, in altre non serve a nulla". Non manca il superbollo: "Io sostengo l'abolizione, lo Stato incasserebbe di più togliendolo che tenendolo, si parla di circa 220-230 milioni di euro. Ci abbiamo provato, ma la Ragioneria ha sollevato il problema della copertura economica, ossia della necessità di coprire l'ammanco. In ogni caso, faremo il possibile perché entro la fine della legislatura il proposito possa diventare realtà".

Il futuro di Torino. Al convegno è intervenuto anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: "Vogliamo continuare a essere la città dell’auto", ha detto il politico. "Siamo di fronte a un passaggio storico fondamentale, questo influenza anche Stellantis e ha una ricaduta su Torino. Il mio auspicio è che si possa privilegiare l'industria italiana: sono perplesso quando leggo notizie in cui si parla di importazione di industrie cinesi e asiatiche. Se ci sono risorse pubbliche per sostenere la produzione di auto, penso che il governo debba aiutare l'industria italiana". "La manifattura paga un terzo degli stipendi dei piemontesi", ha aggiunto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. "Abbiamo bisogno che qui si facciano più auto. A Mirafiori se ne fanno 80 mila, una volta erano 400 mila. Noi chiediamo 200 mila veicoli all’anno e lo chiedono tutti, dai sindacati alle istituzioni".

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