Ancora poche ore e la Commissione europea annuncerà la sua decisione sui dazi alle importazioni di auto elettriche prodotte in Cina. Secondo le anticipazioni del Financial Times, Bruxelles dovrebbe informare le Case asiatiche oggetto dell'indagine anti-dumping dell'introduzione di tariffe addizionali fino al 25%. Attualmente, l'aliquota è ferma al 10% e, pertanto, si salirà al 35%.
Rischi e divisioni. La decisione della Commissione rischia di spaccare l'Unione. L'imposizione di dazi è sostenuta da Paesi come la Francia e la Spagna, mentre è stata più volte criticata dalla Germania, dalla Svezia o dall'Ungheria, anche per i timori di ritorsioni commerciali da parte di Pechino. Il governo del Dragone, a sua volta, intende alzare i dazi sulle importazioni di auto europee dall'attuale 15% al 25% e imporre tariffe su un paniere di beni ancora più ampio. A ogni modo, i nuovi dazi europei saranno solo temporanei, per quanto retroattivi: entreranno in vigore all'inizio di luglio, riguarderanno i anche i tre mesi precedenti e dureranno cinque anni, ma dovranno essere ratificati dagli Stati membri dell'Unione prima del 2 novembre. Solo con il loro via libera, per nulla scontato vista l'opposizione di Berlino, le misure saranno considerate definitive.
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