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Chip Nexperia, le consegne delle auto ai clienti rischiano di slittare?

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Crisi dei chip Nexperia, a che punto siamo? Le consegne delle auto ai clienti finali rischiano di slittare, come già verificatosi con un problema analogo nel 2020? Occorre distinguere fra i fatti già accaduti e gli scenari possibili, che vede per protagonisti Usa e Cina. Peraltro, la situazione resta complessa e delicata per la sfrenata competizione fra le due superpotenze per la supremazia in svariati settori (difesa, commercio, tecnologia) che coinvolge fra l’altro intelligenza artificiale, dazi, terre rare, soia e fentanyl. E, appunto, i famigerati semiconduttori.

Cosa è successo

Al centro della crisi c’è la Nexperia, fornitore olandese di chip discreti per auto, componenti essenziali per le funzioni basilari delle vetture (accensione, centraline, batteria e fari). Fino al 29 settembre 2025, l’azienda era di proprietà della cinese Wingtech Technology, ma il 30 settembre il governo dei Paesi Bassi ha assunto il controllo temporaneo della Nexperia, rimuovendo il Ceo orientale, agendo in linea con la strategia Usa di limitare l’accesso del Dragone a tecnologie sensibili.

Come ritorsione, dal 4 ottobre 2025 la Cina non invia più i chip alla Nexperia. Che ha smesso di spedire i microprocessori ai fornitori, i quali possono alimentare le Case auto. Di qui gli annunci di imminenti stop della produzione delle vetture da parte dell’Associazione dei costruttori europei e delle stesse aziende. In replica alla risposta di Pechino, la Nexperia ha sospeso la spedizione in Cina dei wafer: componenti su cui vengono realizzati i circuiti integrati, ossia i chip, incapsulati in patria dalla Wingtech Technology. La mossa è anche la conseguenza del fatto che nei Paesi Bassi i cinesi non rispettano i termini di pagamento contrattuali concordati.

Chip Nexperia, le consegne delle auto ai clienti rischiano di slittare?

Il "disgelo" tra Cina e Usa

Un primo tentativo di disgelo fra il presidente cinese Xi Jinping e la sua controparte statunitense Donald Trump è stato messo in atto dopo l’incontro del 30 ottobre in Corea del Sud.  

- La Cina valuta l’esenzione dal divieto di esportazione per alcuni ordini Nexperia: un minimo allentamento della stretta per dare ossigeno alle Case. Per mantenere la stabilità delle catene di approvvigionamento internazionali, il ministero del Commercio valuterà “attentamente la situazione reale delle aziende” e concederà “esenzioni alle esportazioni che soddisfano i criteri”. Quali requisiti, ancora non si sa.

- Qui Washington. Va premesso che in passato gli Stati Uniti hanno creato una “lista nera” (la “Entity List”) di aziende straniere ritenute coinvolte in attività contrarie alla sicurezza nazionale o agli interessi di politica estera degli Usa: la Wingtech è nell’elenco. Significa che le imprese statunitensi non possono trasferire tecnologie a quella società senza l’autorizzazione del governo. Dopo l’incontro Trump-Xi Jinping, gli States considerano di mettere in “standby” la norma.

Chip Nexperia, le consegne delle auto ai clienti rischiano di slittare?

Cosa può succedere ai clienti

È immaginabile che i costruttori stoppino la spedizione degli esemplari alle concessionarie. Si giunge all’ultimo anello della catena, ossia i clienti che hanno già ordinato le macchine: consumatori privati, aziende e società di noleggio. Potrebbero essere costretti a lunghe attese, superiori al preventivato, prima di disporre dei mezzi. Esiste anche la possibilità che, venendo a mancare l’offerta del nuovo, la domanda dell’usato salga, e che i prezzi delle vetture di seconda mano schizzino alle stelle. 

Le analogie con la crisi dei chip del 2020

L’attuale situazione ricorda in parte la crisi dei semiconduttori avanzati (necessari per le funzionalità elettroniche del veicolo) che nel 2020 costrinse le aziende automobilistiche a interrompere la produzione. Se attualmente l’origine del problema è di natura geopolitica, all’epoca le cose andarono diversamente: il lockdown fece esplodere la richiesta di computer, tablet e console, paralizzando le vendite di auto, così che fornitori di chip (perlopiù a Taiwan) assegnarono la capacità produttiva a big tech. Quando l’industria automobilistica riaprì gli ordini, non disponeva dei microprocessori. Con attese bibliche per i clienti finali delle concessionarie.

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