Il governo cinese introdurrà nuovi dazi doganali sulle importazione di veicoli dagli Stati Uniti, limitatamente a vetture e Suv con cilindrata superiore a 2,5 litri.
Concorrenza. La notizia non è stata positivamente accolta da Washington, che commenterà presto l'accaduto, prendendo comunque atto di una tassa che sarà applicata già nei prossimi giorni, con valori compresi tra il 2,5% e il 21,5% del totale. Il governo cinese reclama azioni di dumping, ovvero la vendita delle vetture a prezzi più bassi rispetto a quelli dei mercati di provenienza, con ovvie ripercussioni sulla concorrenza di produzione cinese.
Disincentivo alle importazioni. L'operazione è comunque volta a concentrare gli investimenti dei maggiori costruttori internazionali sul proprio territorio, disincentivando così l'importazione di vetture assemblate negli Stati Uniti: ad essere colpite non saranno soltanto i gruppi GM, Chrysler e Ford, ma anche Mercedes, BMW e Honda che assemblano alcuni modelli esclusivamente in territorio Usa.
Obiettivo primario. Il mercato cinese, del resto, rimane l'obiettivo primario di tutti i più grandi player del settore, vista la crescita inarrestabile delle vendite (+32% nel 2010 con 18 milioni di vetture consegnate). Già dal 2009 la Cina è il principale produttore di auto del mondo, anche grazie agli investimenti ed alle Joint Venture delle case Americane ed Europee, che trovano nell'Asia la possibilità di "bilanciare" la crisi dei propri mercati interni.
Redazione online
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