Da start-up a realtà matura e variegata che fa della mobilità a tutto tondo la propria ragion d’essere. Kinto entra nel terzo anno di attività inanellando una serie di buoni risultati. La società del Gruppo Toyota dal 2021 a oggi ha ampliato i servizi (passati da 3 a 5), ha 65 mila utenti, un parco circolante superiore alle 15 mila unità, con il 40% della rete di concessionarie Toyota e Lexus (erano solo il 7% nel 2021) in grado di fornire tutti i cinque servizi previsti. Il percorso punta a trasformare il gruppo da puro car maker in mobility company, attraverso un inedito brand (il terzo, dopo Lexus) destinato a soddisfare le nuove esigenze di mobilità in modo sostenibile e il più possibile accessibile. Sotto l’egida del marchio Kinto è stata concentrata pertanto una pluralità di servizi, basati su un approccio multidisciplinare che combina l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate con l’offerta di veicoli a basse emissioni e con alta efficienza energetica.
“Il nostro obbiettivo”, spiega Mauro Caruccio, ceo di Kinto Italia, “è dare vita a una mobilità che abbia al centro l’uomo e i suoi bisogni, basandoci su un approccio multitecnologico che coniughi le nostre auto sostenibili con offerte commerciali diversificate e con le piattaforme in grado di portare sul mercato vetture e servizi”. A questo fine la rete di concessionari del marchio resta fondamentale: al momento i dealer partner sono 54, ma nel corso del 2024 tutti saranno in grado di fornire i servizi Kinto; l’intento è arrivare nel 2026 a 200 mila utenti

Le tante sfumature del noleggio. Oggi l’offerta propone in Italia cinque tipologie di servizi. Kinto One è il noleggio a lungo termine (anche per i modelli Lexus e i veicoli commerciali) con durata variabile tra 12 e 72 mesi e formule all inclusive che sollevano i clienti da ogni preoccupazione operativa e dalle perplessità che possono sorgere nell’accostarsi alle auto elettrificate; i suoi clienti sono passati da 3 mila a 20 mila in un biennio e l’obbiettivo è di arrivare a 35 mila nel 2026.
Kinto Flex è un noleggio a medio termine, pensato per periodi da uno a dodici mesi, e si configura come una sorta di abbonamento, privo di anticipo e con la possibilità di restituzione anticipata del veicolo: una formula ideale per sperimentare auto elettriche e ibride con un concetto di pay-per-use, ma utilizzabile anche per il pre-lease ed estesa alle vetture usate, così da offrire costi competitivi.
Kinto Share è un car sharing, sia station based sia free floating, che consente di impiegare un’auto per soddisfare esigenze temporanee, con durata variabile da un minuto a trenta giorni; già sperimentato dal 2018 a Venezia, dispone oggi di 210 vetture distribuite in circa 80 hub in dieci regioni. Gli iscritti al servizio sono poco meno di 10 mila e possono usufruire di Mobility pack o di crediti di mobilità prepagati, anche inseribili nelle rate del noleggio a lungo termine Kinto One o nei finanziamenti Toyota Easy. Così, chi ha già in corso un contratto per un veicolo Toyota, con Kinto Share può soddisfare esigenze di mobilità momentanee, differenti per tipologia di auto o localizzazione del suo utilizzo.

Kinto Join è la proposta Toyota di soluzione digitale di car pooling che permette di ottimizzare il tragitto casa-lavoro organizzando spostamenti condivisi tra colleghi. Uno strumento prezioso anche per le aziende, chiamate oggi a rispondere a obblighi normativi in tema di definizione dei piani di mobilità relativi agli spostamenti casa-lavoro.
Kinto Go, infine, è un’app di mobilità multimodale integrata che offre agli utenti un ampio ventaglio di soluzioni per spostamenti professionali e personali; bastano pochi clic per visualizzare percorsi, orari, costi, effettuare prenotazioni, acquistare biglietti di mezzi pubblici, pagare parcheggi o il noleggio di strumenti di micromobilità (bike sharing, monopattini). Questo servizio, che dal 2020 ha totalizzato oltre 300 mila download, copre già il 70% del territorio nazionale, integrando circa 600 operatori in oltre 5 mila comuni. “Kinto riflette il cambiamento culturale in atto”, conclude Caruccio, “intercettando i megatrend, a partire dal mercato del noleggio, che ormai riguarda un’auto su quattro: le subscription sono in crescita e questo consente alla Toyota di consolidare il proprio business, attirando nuovi clienti e costituendo fonti di rendite ulteriori, a fronte di altre (come la manutenzione) che sono in flessione”. E per gli utenti c’è la possibilità di familiarizzare con i modelli elettrici in arrivo, senza impegnarsi subito in un acquisto che, al momento, suscita ancora perplessità.
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