Sportività. Declinata in due modi molto diversi, nelle altrettante novità esposte dalla Mini al Salone di Parigi, ma è pur sempre la sportività il tema portante dell'area espositiva. La Casa inglese ha portato al di qua della Manica la nuova generazione della John Cooper Works GP e l'inedita Paceman. Un modello che viene descritto con la stessa definizione usata anni fa dalla BMW per la sua X6: Sports Activity Coupé.
Paceman. È un mix curioso, quello della Paceman: la posizione di guida è alta, come sulla Countryman, ma di spazio a bordo ce n'è molto di meno, soprattutto nel senso dell'altezza. "Colpa" del padiglione, il cui andamento molto scosceso fa sentire le sue inevitabili ripercussioni sui passeggeri posteriori. Poco importa, comunque: la X5 e la X6 si differenziavano proprio da questo punto di vista, e la seconda non ha certo conosciuto rovesci commerciali.
La JCW GP, dal canto suo, ha bisogno di poche presentazioni. La versione più cattiva dell'intera gamma Mini riproporrà la stessa formula della precedente generazione: assetto senza compromessi, leggerezza e potenza. Da prendere e portare in pista, così, subito, senza la minima esitazione.
Da Parigi, Fabio Sciarra
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