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Fiat
Dolcevita per la 500

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Non c’è niente da fare: passano gli anni, anzi i decenni, ma l’Italia resta il Paese della Dolce vita. E, allora, devono essersi chiesti a Torino, perché non evocare i fasti di felliniana memoria per celebrare il compleanno, esattamente il 62esimo, della più iconica tra le molto iconiche utilitarie a marchio Fiat? Nasce così il 4 di luglio, giorno in cui nel ’57 vide la luce la prima 500, la serie speciale Dolcevita: un nome scritto così, tutto attaccato e in un elegante corsivo dal sapore vagamente vintage, utilizzato anche per il logo cromato.

Monocolore. La nuova declinazione del tema 500, che arriva - per inciso - in coincidenza con i 120 anni del marchio, è disponibile con una sola livrea: bianco gelato, impreziosito da una linea rossa/bianca/rossa che corre intorno a tutta la carrozzeria, cofani compresi. La scelta può cadere sulla versione chiusa, con però il tetto di vetro Skydome, e quella Cabrio, che per la prima volta, a dieci anni dal suo lancio, propone una capote resa glamour da righe orizzontali bianche e azzurre; a questo, si aggiunge una “firma” 500 ricamata in rosso, ispirata alle sedie a sdraio e agli ombrelloni della Riviera tipici dei favolosi anni 60. Le pennellate di colore sono frutto di un processo produttivo che utilizza telai tessili che intrecciano contemporaneamente fili blu e bianchi, per creare un “effetto jeans”, e filo rosso del logo.

Dolcevita per la 500

Dettagli che contano. L’esclusività della 500 Dolcevita è sottolineata anche da particolari come la modanatura cromata sul cofano, la cromatura delle calotte degli specchi, le fasce laterali con la targhetta e i cerchi di lega da 16” di colore bianco diamantato che le danno un look un po’ da diva d’antan. Piccole raffinatezze che fanno il paio, all’interno, con la plancia di legno nautico, altro forte richiamo alla gioia di vivere estiva e marinara, applicato a un guscio di carbonio molto leggero che ne garantisce stabilità, flessibilità e durata. È il frutto di un processo di lavorazione che alterna fasi artigianali, come il carteggio, la verniciatura e il controllo di qualità, con quelle più tipiche di un’attività industriale, ovvero lo stampaggio, la fresatura e il montaggio. Un connubio tra un materiale naturale per eccellenza come il legno con uno, il carbonio, sinonimo di tecnologia. Per il rivestimento dei sedili, invece, la scelta è caduta sulla pelle Frau, di colore avorio con ricamato il logo 500, il cadenino rosso e una parte centrale ispirata all’intreccio del vimini, tipico delle “spiaggine” della Dolce vita. A questo punto, chiudere gli occhi ed evocare fughe romantiche dai paparazzi di via Veneto mentre Anita Ekberg si bagna nella fontana di Trevi è un attimo…

Dolcevita per la 500

Piedi per terra. Le informazioni più prosaiche parlano, invece, della possibilità di scelta, per quanto riguarda la propulsione, tra il 1.2 benzina da 69 CV, abbinabile al cambio manuale o a quello automatico Dualogic, il 900 cm3 TwinAir da 85 CV e il 1.2 bifuel a Gpl da 69 CV (per quest’ultimi due è previsto solo il cambio manuale). Per questa versione speciale, ultima arrivata tra le oltre 30 succedutesi in questi dodici anni di vita della 500 del nuovo millennio, la Fiat propone diverse formule d'acquisto, compreso un finanziamento rateale da parte della FCA Bank che offre un vantaggio aggiuntivo di 1.200 euro.

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