La Bentley si aggiunge al sempre più lungo elenco di costruttori del premium o del lusso che hanno deciso di rinviare il lancio della loro prima elettrica. La Casa di Crewe, che l'anno scorso ha posticipato dal 2030 al 2035 l'obiettivo del full electric, ha infatti rinviato nuovamente il lancio del suo primo modello a batteria. Così, la "Luxury Urban Suv", annunciata inizialmente per il 2025, non arriverà neanche nel 2026: per vederla, bisognerà attendere il 2027.
I lavori a Crewe. La decisione della Bentley, analoga a quella della consociata Lamborghini per la sua Lanzador, è stata rivelata in concomitanza con la pubblicazione dei risultati di bilancio del 2024 e le contestuali indicazioni sui lavori in corso nella fabbrica di Crewe per avviare proprio la produzione della prima elettrica della B alata. In particolare, la Bentley ha già avviato il progetto di trasformazione dell'edificio più vecchio del sito, l'A1, per approntare un'apposita catena di montaggio. La nuova linea si affianca ad altre opere già realizzate per ammodernare il complesso: tra le altre cose, sono stati già inaugurati un centro per la qualità e un reparto verniciatura. La trasformazione dell'impianto, aperto ormai 85 anni fa, rientra nella strategia di lungo termine Beyond100+, che, dal punto di vista del prodotto prevede il lancio di un nuovo modello elettrificato ogni anno per il prossimo decennio.

I risultati. A tal proposito, il 2024 ha già portato a un primo risultato con il debutto di un inedito propulsore ibrido V8 ad alte prestazioni per gli allestimenti Speed e Mulliner della quarta generazione della Continental GT e della berlina Flying Spur (quest'anno il nuovo motore sarà disponibile anche per altre derivate). Gli investimenti per l'elettrificazione, insieme ad altri fattori negativi, hanno comunque avuto un peso sui risultati finanziari. Il fatturato, pari a 2,648 miliardi, ha subito un calo del 10% a causa della flessione delle consegne del 21,5% a 10.643 unità. La Bentley ha in parte compensato le performance commerciali negative con il contributo delle personalizzazioni: il 70% dei clienti ha scelto un'opzione su misura dell'offerta Mulliner, determinando una crescita dei ricavi unitari del 10%. L'utile operativo è, invece, sceso del 37% a 373 milioni, per un margine in contrazione dal 20,1% al 14,1%, per colpa non solo degli investimenti, ma anche delle spese necessarie per rinnovare una gamma ormai obsoleta: tre delle quattro linee di prodotto sono ormai arrivate alla fine del ciclo di vita.
Le prospettive. Quanto al 2025, il presidente e amministratore delegato Frank-Steffen Walliser ha espresso "grande ottimismo" nonostante le persistenti condizioni di di difficoltà del mercato globale e l'incertezza politica ed economica. La fiducia del manager si basa soprattutto sulla possibilità di che le nuove varianti ibride plug-in di Continental GT e Flying Spur abbiano "un impatto significativo e positivo sul portafoglio ordini e sulle vendite nel corso dell'anno".
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