Il nome è lo stesso, ma si fa davvero fatica a cogliere un collegamento, una qualche forma di continuità col vecchio modello. Del resto, la radicale metamorfosi della nuova generazione della Nissan Micra ha stravolto filosofia, contenuti, immagine di un’auto che ha avuto tanto successo nel mondo e in modo particolare qui in Italia. Cambiano forma, dimensioni e soprattutto la collocazione di mercato. Il pubblico a cui si rivolge è più giovane, più dinamico, più attento al feeling di guida, senza per questo disdegnare la famiglia.
Basta infilarsi nell’abitacolo e sistemarsi al volante per capire che stiamo per guidare una Micra sinora sconosciuta. Ci accoglie un ampio sedile ben profilato, che dà subito una bella sensazione di confidenza con la vettura. E, una volta trovata la corretta posizione, aggiustabile anche sfruttando le regolazioni del volante (assiale e verticale), ci si ritrova a guidare piuttosto allungati con tutti i comandi a portata di mano, con una più che discreta visibilità, malgrado i montanti anteriori più inclinati, per dare maggior slancio alla vettura, ostacolino un po’ il campo visivo anteriore nelle svolte.
Caratteristiche. Comunque, la proverbiale agilità della prima generazione non viene mai compromessa, anche se la nuova Micra si allunga di ben 17 cm, sino a sfiorare i 4 metri di lunghezza, e si allarga, a tutto vantaggio dell’abitabilità, ma si abbassa anche di quel poco che basta per avere un’impronta decisamente più sportiva. La linea morbida e tondeggiante della progenitrice diventa così molto più filante e spigolosa, specie dietro, dove risaltano i gruppi ottici. Se possibile, all’interno il cambiamento è ancora più profondo. Alle tradizionali praticità e funzionalità, la citycar giapponese affianca ora una maggiore attenzione per i materiali e per la scelta dei colori, oltre a un’esagerata possibilità di personalizzazione estetica (non solo esterna). Il colpo d’occhio, quindi, è molto più appagante, quando si apre la porta d’accesso all’abitacolo, senza dubbio più in linea con i gusti europei. Molto bella, in particolare, la plancia bicolore con il morbido inserto centrale.
Come va. Lo scorso mese di novembre pubblicammo le prime impressioni di un fugace contatto con una versione pre-serie equipaggiata col sempre validissimo 1.5 dCi di origine Renault. Ora, in occasione del lancio ufficiale, ci dedichiamo al piccolo tre cilindri a benzina di 0.9 litri da 90 cavalli, altra novità tecnica a trovar posto nel cofano della nuova Nissan. Una bella sorpresa perché, pur mantenendo la tipica sonorità del tre cilindri, ha un funzionamento gradevole, non “frulla” troppo agli alti regimi e soprattutto non trasmette vibrazioni. Ha un discreto spunto in accelerazione e se la cava anche in ripresa, anche se da bassa e bassissima velocità si deve far conto sul cambio, un cinque marce morbido e abbastanza veloce, per avere la stessa spinta del diesel. Dopo i primi chilometri, però, emerge il vero punto di forza di questa vettura e cioè il buon bilanciamento generale, che si traduce in un feeling di guida sconosciuto alla vecchia Micra. E così, appena la strada comincia a diventare più sinuosa, non si può fare a meno di apprezzare la facilità con cui si impostano e si seguono le traiettorie, complice il moderato sottosterzo, a tutto vantaggio del piacere della guida. Qui, la presenza di alcuni tra i più innovativi dispostivi di assistenza alla guida, in particolare l’Active Trace Control (che contrasta il sottosterzo in curva) e l’Active Ride Control (che aiuta ad ammortizzare le irregolarità della strada, agendo su freni e motore), rende ancora più diretta, sincera e piacevole la guida. Senza dimenticare i benefici per il confort, davvero notevole per la categoria.
Prezzi. Prime consegne a marzo. Prezzi a partire da 12.600 euro per il modello d’ingresso (da 14.700 a 17.700 euro per la versione col cilindri benzina di 0.9 litri).
Marco Ghezzi
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