Ultimo prodotto sviluppato prima dell'acquisizione di Mitsubishi da parte dell'alleanza Renault-Nissan, primo di un processo di rinnovamento della gamma che vede una focalizzazione quasi totale su Suv e dintorni, la Eclipse Cross si colloca a mezza strada fra ASX e Outlander, anche se parlare di prezzo è prematuro: sarà in vendita solo a fine anno, la nuova Mitsu, ma non è comunque difficile ipotizzare una sua collocazione di mercato in “zona Tiguan”.
Caratteristiche. L'immagine tradisce apertamente la voglia di Suv-coupé, evidente nella notevole inclinazione del lunotto, che peraltro non va a sacrificare in alcun modo l'abitabilità posteriore, ineccepibile in altezza come in lunghezza oltre che agevolata dall'architettura del divano, scorrevole per 200 mm e variabile da 16 a 32 gradi nell'inclinazione dello schienale. Per altro verso, la traversa che taglia orizzontalmente il lunotto non disturba più di tanto la visibilità verso coda, mentre in avanti si beneficia dell'inclinazione relativamente contenuta dei montanti anteriori. Piuttosto, a infastidire sono i riflessi generati dal rivestimento lucido della zona centrale della plancia, subito sopra le bocchette di un impianto di climatizzazione finalmente completo (automatico e bi-zona). In generale, la finitura degli interni evidenzia sensibili progressi in termini di qualità percepita, rispetto alle consuetudini più recenti della marca giapponese.

La novità di maggior rilievo sta comunque dentro il cofano, con l'esordio di un quattro cilindri turbo benzina di 1,5 litri a iniezione diretta, con variatore di fase per aspirazione e scarico, che denuncia credenziali di tutto rispetto sia per la potenza (ben 163 CV, a 5500 giri) sia per la coppia, appiattita a livello dei 250 Nm su quasi tutto l'arco di utlizzo, da 1800 a 4500 giri. All'atto pratico, il propulsore mostra una buona reattività e soprattutto una risposta lineare, doti che gli consentono di gestire senza il minimo affanno i 1.500 kg o poco più dell'Eclipse Cross in versione 4WD. Gli si affianca un'edizione riveduta e corretta del cambio a variazione continua, sensibilmente attenuato nell'effetto scooter nell'utilizzo in Drive, nonché corredato dalla presenza di otto marce simulate, gestibili in sequenziale anche tramite i paddle al volante: certo in scalata l'effetto non è lo stesso di un sequenziale, ma in accelerazione la risposta risulta decisamente più pronta.
Così come appare convincente la dinamica messa in campo dalla Suv giapponese, forte di un inserimento in curva preciso oltre che dall'assenza di reazioni capaci di mettere in apprensione chi guida. Un ottimo equilibrio generale insomma, che sui tracciati misti consente una guida fluida e spigliata: si apprezzano in particolare le qualità dello sterzo, a partire da una progressività e una sensibilità che raramente s'incontrano in presenza dei servocomandi elettrici. Per contro, l'assetto non denota eccessi di rigidità tali da compromettere il confort, ben supportato dall'efficace isolamento acustico, soprattutto rispetto alla strada: in velocità resta spazio solo per qualche fruscio aerodinamico che viene a generarsi in zona tetto panoramico. L'unico disturbo effettivo viene dalla risposta piuttosto secca delle sospensioni sugli ostacoli brevi, tipo rallentatori o simili. Ma tutto sommato, si può farsene una ragione.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it