Dopo un primo assaggio in territorio americano, che vi abbiamo proposto sul nostro Dossier sportive, la Ford GT sbarca anche in Europa in un tour di presentazione che vuole far conoscere questa coupé in edizione limitata anche nel Vecchio Continente. Sulla pista della Michelin a Clermont Ferrand, in Francia, ho la possibilità di guidare - purtroppo per pochissimi minuti - questa specie di missile di carbonio prodotto in soli 250 pezzi per il primo anno (1.000 in tutto) da 647 CV e meno di 1.400 kg di peso.
Arriva la nuova ipercar della Ford, la GT: guidata per voi!
Ford vuole superare se stessa. Non è che in listino manchino le auto strapotenti, dalla Focus RS alla Mustang, ma con la GT la Casa dell'Ovale blu si è guadagnata il pass per il mondo rarefatto delle ipercar, come McLaren, Ferrari e Lamborghini. La base è una cellula di carbonio con rollbar integrato, che ha potuto essere disegnata bassa e piccola grazie a un accorgimento: il sedile di guida è fisso, quindi i montanti del parabrezza e tutti gli annessi sono stati avvicinati e l’abitacolo reso più compatto, anche se non lo definirei claustrofobico. I necessari aggiustamenti per le varie taglie del pilota si fanno spostando la pedaliera e il volante, ma per la mia statura questo non si alza a sufficienza per vedere appieno la strumentazione e non interferire con le ginocchia.
Dietro le mie spalle su questa GT in versione stradale, in realtà non molto diversa da quella che ha vinto l’anno scorso a Le Mans, c’è un V6 3.5 litri biturbo di lega leggera che, fra le tante curiosità, ha la lubrificazione a carter secco con 14,5 kg di olio. Con 700 Nm di coppia e la trazione sulle ruote posteriori attraverso un doppia frizione Getrag a sette marce, la GT si avvia con un rombo possente ma non sconvolgente. In confronto la Mustang Shelby GT350R parcheggiata qui accanto sembra... Pavarotti.
Modalità di guida. Capisco subito che la GT fa sul serio quando mi viene chiesto d'impostare la modalità Track con il manettino: di colpo l’auto si abbassa di 5 cm, arrivando ad appena 7 cm da terra. Il crescendo con le marce è entusiasmante al pari dell’allungo. Nonostante il turbo, il ritardo a basso numero di giri è inesistente, e questo è un altro brevetto Ford: la turbina non cessa mai di essere accelerata, neanche in rilascio.
Sul misto veloce di questa pista, che non conosco ma apprezzo per l’ampiezza delle vie di fuga, si può spingere con fiducia, le sospensioni elettroniche push rod e lo sterzo rapido danno persino una sensazione di comodità. Quando si entra nella parte lenta e più guidata, molto dipende dall’aggressività che ci si mette: complici i pneumatici Michelin Sport Pilot Cup 2 da 20”, più le si dà fiducia, più ti asseconda. Forse non è affilatissima sullo stretto come una McLaren o una Ferrari, ma parliamo del sesso degli angeli e per un verdetto definitivo ci vorrebbe un bel giro al "Vairanoring". L’assetto comunque è piacevolmente neutro e la risposta del volante di grande livello.
L’aerodinamica gioca un ruolo importantissimo su quest’auto: è attiva sia nella zona anteriore sia, e non potete non vederlo, nella zona posteriore, dove una enorme ala si solleva di quasi 40 cm per spingere in basso in velocità (e frenare nelle staccate).
Al di là della soddisfazione per aver creato una ipercar quasi dal nulla, la Ford afferma che la tecnologia del carbonio messa a punto con la GT sarà un patrimonio inestimabile per i modelli sportivi futuri e persino per le auto di tutti i giorni. Considerando che uno dei modelli più venduti della Casa dell’Ovale blu è un pick-up… ci aspettiamo grandi cose!
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