E così un altro luogo comune è caduto, quello che vorrebbe le automobili a quattro ruote motrici meno divertenti da guidare delle trazioni posteriori. I connaisseurs dell'arte del dérapage posso stare sereni: dalle parti di Monaco di Baviera hanno fatto le cose come andavano fatte: l'abbiamo potuto sperimentare guidando la nuova BMW M5 sui 4.360 metri del circuito di Estoril, a due passi da Lisbona, in Portogallo.
XDrive è meglio che two. Al di là dei contenuti tecnici, già ampiamente affrontati in precedenza, val la pena considerare che, nonostante la presenza della trazione integrale, la M5 è più leggera (e più potente, ça va sans dire) del modello precedente con la sola trazione posteriore. Ora, magie della messa a punto, si dà il caso che questa super berlina da 600 cavalli tondi possa essere guidata in tre modalità diverse: a trazione integrale oppure, se vi sentite in vena di provare sensazioni forti, anche con la sola trazione posteriore e con tutti i controlli elettronici disattivati: voi e lei, nient'altro. Ecco, anche no.
In pista. La notizia è che il leggendario reparto M ha introdotto una terza modalità, definita con molta modestia semplicemente 4WD Sport, che è in grado di regalare un'esaltante sensazione di controllo a piloti di qualsiasi livello (e persino ai giornalisti, verrebbe da dire), senza ingenerare apprensione o, peggio ancora, ansia da prestazione. Con tutti i parametri opportunamente settati, la BMW M5 danza sui cordoli come se a guidarla ci fosse Jim Clark (avete presente?): pare che il segreto stia tutto nella particolare gestione della coppia motrice, generosamente distribuita agli enormi (e fumanti) PZero 285/35ZR20, e dell'elettronica di controllo, che concede ampia libertà di movimento al retrotreno in relazione alla traiettoria impostata.
Sensibilità. Ecco perché la M5, a dispetto dello tsunami di potenza e coppia generato dal V8 biturbo di 4.4 litri, è prevedibile, sincera e progressiva nei trasferimenti di carico. Lo sterzo ha una precisione chirurgica nell'impostare, variare o correggere le traiettorie, ed è così comunicativo che in ogni istante pare di toccare l'asfalto con il palmo della mano. E al limite ci si avvicina con inusitata confidenza, come se guidare un'auto con 600 cavalli fosse la cosa più normale del mondo (e invece probabilmente non lo sarà mai...).
Su strada. Comunque. Guidare la BMW M5 su strada è più un esercizio di concentrazione per non cadere nelle mani della polizia. Per fortuna, il V8 biturbo della M5 è generoso ai bassi giri, docile, innocuo apparentemente. In modalità Comfort, per dire, l'erogazione è così fluida e regolare che pare di controllare i 750 Nm di coppia massima uno a uno. Ovviamente, nel silenzio e con la discrezione che si conviene a una lussuosa berlina di nobile schiatta e cullati da sospensioni che sono tutto tranne che rigide.
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