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Jeep Renegade
Al volante del Model Year 2019

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Per la Jeep Renegade è arrivato il momento di far sentire un sound diverso, quello dei nuovi tre e quattro cilindri turbobenzina prodotti in Polonia. Oltre a introdurre il restyling del frontale (in primis la calandra), i nuovi proiettori anteriori full Led e i moduli Led posteriori con un nuovo disegno, il Model Year 2019 porta infatti al debutto due propulsori inediti: si tratta del tre cilindri mille da 120 CV e 190 Newtonmetro di coppia massima e del quattro cilindri di 1.3 litri proposto con due livelli di potenza (150 o 180 CV, entrambi accreditati di 270 Newtonmetro). Destinati a sostenere la futura elettrificazione della gamma (in particolare la variante ibrida plug-in, indicata nel piano industriale del gruppo FCA assieme alla mild hybrid), i due propulsori rispondono alla normativa Euro 6d e sono stati appositamente studiati per affrontare sia il nuovo ciclo di omologazione Wltp sia i test Rde (Real driving emission). Li abbiamo toccati con mano a Balocco, presso la pista sperimentale di FCA.

Al volante del Model Year 2019

C’è del nuovo dentro il cofano. Dopo le novità a livello di interni e di infotainment del MY 2018 (mantenute integralmente con la proposta di schermi da 5", 7" e 8,4"), l’aggiornamento della Renegade si concentra sulla tecnica. I nuovi 1.0 e 1.3 sostituiscono i MultiAir di 1.4 litri e si propongono come alternativa più parsimoniosa e tecnologicamente avanzata: la Casa sta ultimando le omologazioni, ma parla già di consumi ridotti di un buon 20% a fronte di prestazioni complessivamente superiori. Dotati di testa e basamento in alluminio e del nuovo sistema MultiAir III (altro debutto, ulteriormente raffinato per ottimizzare il controllo dell’apertura e della chiusura delle valvole), la nuova famiglia di propulsori adotta il filtro antiparticolato per motori a benzina (Gpf, gasoline particulate filter).  

Su strada. Abbiamo provato il mille su una Renegade Limited a trazione anteriore, abbinato a un cambio manuale a sei marce dagli innesti precisi: dotato di una potenza non comune per la cilindrata, il propulsore ben si attaglia alla guida di tutti i giorni (tra l’altro pesa solo 93 chilogrammi, 40 in meno rispetto al millesei aspirato da 110 CV), mettendo sul piatto una grinta non comune per la cilindrata. Da parte sua l’1.3, nella variante da 150 CV (sempre su una Limited a trazione anteriore, ma associato all’automatico Ddct a doppia frizione e sei rapporti), può contare su un buon equilibrio: poco rumoroso e con una bella verve, il quattro cilindri si distingue per la risposta e dà alla Renegade quello spunto in più che torna utile in numerosi frangenti, per esempio la guida in autostrada. Per il resto, il dna della Suv è quello di sempre: seduta rialzata, buona visibilità anteriore grazie al montante dall’andamento verticale, guida gradevole e sicura in una gran varietà di situazioni, off-road compreso.

Al volante del Model Year 2019

Sullo sterrato con la Trailhawk. A proposito di off-road, a Balocco abbiamo guidato anche l’aggiornamento della Renegade in versione Trailhawk, la più cattiva e dotata: alta 21 centimetri e spinta del turbodiesel Multijet da 170 CV, abbinato al cambio automatico ZF a nove marce con convertitore di coppia (opzione che rimane in gamma), la 4x4 è stata messa alla prova sul tracciato sterrato: grazie al tasto 4x4 Low del Selec-Terrain (la manopola che permette di scegliere le modalità off-road e il trasferimento di coppia in funzione del fondo), la Suv ha affrontato pendenze fino al 57% e guadi profondi 35 centimetri (il massimo, comunque, sarebbe 48): merito della prima marcia, cortissima, che consente di archiviare con disinvoltura i passaggi più difficili. Assieme ai settaggi per sabbia, fango e neve, il Selec-Terrain della Trailhawk integra la modalità "Rock" per massimizzare la trazione sulla ruota.

Quattro motorizzazioni. La Renegade MY 2019 sarà in vendita dalla seconda metà di luglio a partire da 22 mila euro. Come detto, la gamma motori a benzina comprenderà il tre cilindri mille da 120 CV (disponibile solo con il cambio manuale a sei marce) e il quattro cilindri da 150 o 180 CV, abbinato al doppia frizione a sei rapporti (nella versione a trazione anteriore) oppure allo ZF a nove marce (nella variante 4x4). I MultiAir da 140 e 170 CV escono dunque scena, così come il 1.6 E-Torq EVO aspirato da 110 CV. Restano, invece, il Multijet II 1.6 da 120 CV e il 2.0 da 140 o 170 CV, aggiornati con il catalizzatore Scr, tutti conformi allo standard Euro 6d e rivisti a livello di turbo per ottenere una migliore risposta. Gli allestimenti mantengono le denominazioni attuali (Sport, Longitude, Limited e Trailhawk), con l’aggiunta di una Limited S ancora più completa. Due i sistemi 4x4, il Jeep Active Drive e il Jeep Active Drive Low (quest'ultimo con rapporto finale di riduzione 20:1), mentre debuttano pure i cerchi da 19" (solo per la Limited). Di serie su quasi tutta la gamma i sistemi di sicurezza e assistenza alla guida, comprensivi di avviso anticollisione, frenata automatica di emergenza, cruise control adattivo, mantenimento della corsia, riconoscimento dei segnali stradali e assistente al parcheggio Park Sense, in grado di gestire la manovra sia in parallelo sia in perpendicolare.

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