Huracán Tecnica, sinfonia a dieci cilindri
La decisione, ormai, è presa: nel 2028 arriverà la prima Lambo full electric. Ma gli irriducibili di cilindri e pistoni non devono disperarsi: il 2022 è comunque un anno da cerchiare in rosso sul calendario. Perché sono gli ultimi 365 giorni in cui da Sant’Agata hanno visto (e vedranno) la luce modelli termici: tra questi, la Lamborghini Huracán Tecnica, l’anello di congiunzione fra la Evo Rwd e la specialistica STO, la Super Trofeo Omologata. Lorenzo l’aveva provata in pista, a Nardò. A me, l’ingrato compito di raccontarvi cosa comunica un V10 5.2 aspirato da 640 cavalli su strade aperte al traffico.
Un ottimo compromesso. Le curve sono quelle spagnole, nei dintorni di Valencia. Asfalto perfetto e pochissime macchine a disturbare la sinfonia dei dieci cilindri. In questo scenario, mutevole e affascinante al tempo stesso, il lavoro dei progettisti sull’aerodinamica – la Tecnica vanta una downforce maggiorata del 35% rispetto a quella della Evo a trazione posteriore – non si avverte. A essere sinceri, nemmeno i 10 chilogrammi in meno sul piatto della bilancia (1.379 kg a secco), grazie ai cofani in fibra di carbonio. Non parliamo poi di sperimentare i 325 km/h di punta, naturalmente. Eppure, è piuttosto semplice capire che la Tecnica è più concentrata e tesa verso l’obiettivo (divertimento) rispetto alla versione base. Allo stesso tempo, non si rivela scorbutica, su strada, come la STO, con la quale condivide diverse componenti.

Freni dentro. Sulle prime, bisogna un po’ entrare in sintonia col pedale del freno: le pastiglie senza rame – una scelta che risponde al mantra dell’ecosostenibilità – mordono in modo molto aggressivo i dischi carboceramici, offrendo un attacco decisamente racing. E, naturalmente, una potenza fuori dall’ordinario. Tanto che devi buttare dal finestrino tutti i tuoi riferimenti abituali, e puoi cominciare a frenare non prima, ma direttamente dentro la curva. La modalità giusta per affrontare queste curve sarebbe Strada o Sport, ma si può inserire anche la Corsa, che allenta ulteriormente le briglie dell’elettronica senza disattivarla del tutto. In effetti, con le sole ruote posteriori a spingere, l’esperienza di guida della Huracán tecnica è ricca e coinvolgente. Potete scegliere se guidare puliti, soppesando attentamente inserimenti, punti di corda e tornando sul gas a ruote dritte, oppure cercare di provocarla giocando col gas, sfruttando l’ottimo lavoro del torque vectoring. Il bello è che lei parla sempre in modo limpido, senza filtri, restituendo il puro – e sempre più raro – piacere della guida analogica.
Occhio ai bump. S’inserisce rapida, con un avantreno che è un bisturi, e trova immediatamente l’appoggio sui grossi Bridgestone Potenza Sport di primo equipaggiamento. Se scegli di guidare con il coltello tra i denti, la Tecnica richiede la giusta dose di sangue freddo e mestiere, certo, ma in misura minore rispetto a ciò che succede, sempre su strada, con la Super Trofeo Omologata. L’assetto, con sospensioni a controllo magnetoreologico, è consistente e fermo, ma anche piuttosto duttile sulle asperità: un buon compromesso sulla pubblica via. Ma, se l’asfalto è particolarmente butterato, la ridotta luce a terra consiglia di diminuire un po’ il ritmo, pena sgradevoli grattate.

Celestiale. Il consiglio, poi, è quello di tenere aperto il finestrino di due dita, per assaporare le timbriche del V10. Una meraviglia, che coinvolge tutti i sensi. Fino a 4.000 giri è anche piuttosto educato, dal punto di vista sonoro. Oltrepassata questa soglia, si aprono le porte del paradiso: l’urlo si fa prima possente e poi rabbioso, sconquassandoti ogni singolo organo interno e proiettandoti in un’altra dimensione, sul filo degli 8.500 giri al minuto. Anche il rilascio dell’acceleratore diventa un’esperienza da raccontare agli amici, perché i timpani vengono investiti da un vortice di decibel – sotto forme sempre diverse: gorgoglii, scoppiettii, colpi e vibrazioni – letteralmente inebrianti. I tunnel incontrati lungo il percorso, così come le pareti rocciose delle montagne, diventano perfetti amplificatori di musica a 10 cilindri. Quasi inutile ricordarvi che ci sono pure prestazioni straordinarie, rese possibili (anche) da un cambio a doppia frizione che lavora in modo veloce e puntuale, con la fermezza propria di chi deve amministrare 640 cavalli e 565 Nm.
The end. Il giro, circa 150 km di curve intervallate da qualche tratto autostradale, è finito. Mentre la macchina si riposa, con il caratteristico ticchettio della meccanica che si raffredda, non posso fare a meno di pensare che la futura Lambo Bev dovrà essere davvero incredibile per farci dimenticare, senza che il cuore sanguini troppo, tutto questo. Perché non è affatto facile competere con una colonna sonora del genere. Nel frattempo, un consiglio: se siete così fortunati da poter investire 237.500 euro in un'automobile, trovate un posticino in garage per una Huracán Tecnica. Un giorno, fra molti anni, potreste rimpiangere di non averlo fatto.
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