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Speciale Inverno
Come proteggere la batteria dal freddo

Come proteggere la batteria dal freddo

All’arrivo del freddo, la sorvegliata speciale è sempre la batteria. Il calo della temperatura ha infatti un effetto duplice sull’accumulatore, dato che ne deprime le prestazioni e nel contempo la richiesta di energia per l’avviamento aumenta, perché l’olio motore diventa più viscoso. Come se non bastasse, nella brutta stagione aumentano i carichi elettrici per l’impiego di accessori ad alto consumo quali per esempio, il lunotto termico. Tutto ciò fa sì che se la batteria non è in perfetta salute si rischia di restare in panne e col motorino di avviamento che arranca.

Attenzione ai cali di tensione. Va anche detto che rispetto al passato i moderni accumulatori richiedono minime attenzioni per funzionare a lungo senza problemi. D’altra parte, sulle vetture recenti si può rendere necessaria la sostituzione della batteria anche se avvia senza particolari difficoltà il propulsore. Già, perché molti dispositivi elettronici mal sopportano i cali di tensione al di sotto di una soglia minima e possono dar luogo a malfunzionamenti, a partire dall’accensione della spia che segnala un’anomalia del sistema. Ciò accade tipicamente quando la batteria è anziana e non è più prestante come quando ha lasciato lo stabilimento: allora, all’atto dell’avviamento lo sforzo provoca una caduta di tensione superiore al normale, con le conseguenze descritte sopra.

Cosa fare, quindi, per affrontare con tranquillità l’inverno? Oltre a non abusare degli accessori elettrici a elevato assorbimento, una visita dal meccanico di fiducia può rivelarsi molto utile, dato che ormai sono diffusi i tester elettronici che in pochi minuti forniscono un quadro dettagliato sullo stato di salute dell’accumulatore. Ma anche con un semplice voltmetro digitale ci si può fare un’idea dello stato di carica della batteria: misurando la tensione ai morsetti dell’accumulatore a motore spento e vettura ferma da almeno un paio d’ore, se il valore rilevato è superiore a 12,6 Volt l’accumulatore è completamente carico, tra 12,4 e 12,6 la batteria è in discrete condizioni di carica, al di sotto dei 12,4 Volt è necessaria una ricarica.

I morsetti. La ricarica si può compiere senza difficoltà se si possiede un moderno caricabatteria gestito dall’elettronica: non è neppure necessario scollegare i morsetti dalla batteria. Cosa, invece, indispensabile se il caricatore è anziano, per non danneggiare le centraline. In questo caso è meglio evitare di ricaricare le batterie Agm, montate sulle vetture con Start&Stop e gestione intelligente della ricarica dell’alternatore, perché potrebbero essere danneggiate dall’elevata tensione che si può raggiungere con tali apparecchi.

Meglio rivolgersi a uno specialista. In caso di sostituzione, il fai da te è sempre più complesso: già la scelta della batteria è complicata dal fatto che si deve tener conto delle caratteristiche della vettura (in caso di presenza dello Start&stop sono richiesti accumulatori speciali – e più costosi), ma lo scollegamento della batteria può comportare la necessità di varie operazioni di reset delle centraline, non sempre documentate e alla portata degli appassionati. Per questi motivi, e per non avere problemi di smaltimento del vecchio accumulatore, è consigliabile rivolgersi a un meccanico o a un elettrauto.

#SpecialeInverno

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