Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con
NEWS
seguici con
LISTINO
seguici con
USATO
seguici con
How to
seguici con
Fleet&Business
seguici con
Sport

James Hunt
30 anni senza il campione oltre i limiti

SFOGLIA LA GALLERY

Scortese e a volte affabile, tagliente, donnaiolo, gaudente, sempre fuori da ogni schema. Eccessivo, nel consumare sé stesso e la vita. James Hunt, di cui il 15 giugno ricorrono i 30 anni dalla morte, è stato questo, ma pure altro. Un pilota molto forte e motivato, che ha fatto di tutto per emergere, e poi, in F.1 ha dato vita all’ormai leggendario duello (vinto) con Niki Lauda nel Mondiale di F.1 1976. Hunt uomo sempre oltre i limiti: ma l’eccentrico e intelligente pilota inglese è anche colui che legge un libro a weekend e si applica al 110 per cento in ciò che ama. È anche per questo che ha lasciato tra gli appassionati un segno tangibile, che va ben oltre le sue (sole) sette stagioni di F.1, con il ritiro ad appena 31 anni.

30 anni senza il campione oltre i limiti

Il "clan" Hunt. James Simon Wallis Hunt è un "classe 1947", 29 agosto, segno zodiacale della Vergine. Il padre è un agente di cambio e la sua famiglia è molto numerosa. Prende la patente, aiuta il fratello di un amico a preparare una Mini per una corsa, va in circuito e si trova così immerso in quella che diventerà la sua ossessione. Inizia a gareggiare con una Mini, poi passa alla F.Ford e quindi alla F.3. È il 1969, comincia a vincere, a farsi notare, anche per le sue intemperanze e i numerosi contatti, che gli valgono l’appellativo di "Hunt the shunt", Hunt l’incidente. Nel 1972 passa alla March e poi nel 1973 approda in F.1. Esordisce a Monaco con una March acquistata da Lord Hesketh e modificata dal grande tecnico Harvey Postlethwaite. Da lì James inizia la progressione che lo porterà al terzo posto al G.P. d’Olanda e al secondo in quello degli Stati Uniti, al Glen, il giorno seguente la scomparsa del francese della Tyrrell, François Cévert.    

30 anni senza il campione oltre i limiti

Via alla festa. Nel 1974, il team Hesketh, oltre a buoni risultati, fa parlare di sé nel paddock per via di festini a colpi di champagne e aragoste, il tutto condito da Rolls Royce ed elicotteri. Insomma, la bella vita in box che sono ancora spartani e poco stilish. Arrivano piazzamenti e podi, con Hunt che conclude la stagione all'ottavo posto. Nel 1975 il pilota inglese parte bene: è secondo in Argentina, ma l'apoteosi arriva in Olanda, con la prima vittoria in F.1 davanti a Niki Lauda, ​​che quell'anno conquisterà il mondiale Piloti (mentre James sarà quarto). È già scattato il duello titanico che animerà la stagione 1976.

30 anni senza il campione oltre i limiti

Sfida alla pari. A fine 1975 Lord Hesketh finisce i (tanti) soldi di famiglia, il team chiude. E Hunt cerca un’altra scuderia. La trova nella McLaren, grazie anche ai buoni auspici della Marlboro. Ma non tutti sono convinti che l’inglese, al primo tentativo, sia da mondiale. Inizia così una delle stagioni più avvincenti e drammatiche della F.1, un confronto serrato fra due piloti, ma pure tra due macchine: McLaren M23 contro Ferrari 312 T2. Una storia da film, che sul grande schermo ci finirà davvero, nel 2013, con la pellicola Rush. Lauda inizia alla grande la stagione, sulla scia di quella appena conclusa, e arriva a costruirsi un vantaggio di punti che pare incolmabile. Nel mezzo, le polemiche al G.P. di Spagna - con la vittoria conquistata da Hunt, passata a Lauda per irregolarità tecniche alla McLaren, e quindi restituita all’inglese - e in Gran Bretagna, con l’esclusione di James dal primo posto che arriva a distanza di due mesi. Dopo l’incidente di Niki nel G.P. di Germania al Nürburgring, il pilota della McLaren comincia la sua rimonta. Lauda è in ospedale, lotta per sopravvivere, ma la sua forte personalità lo aiuterà a riprendersi e a tornare in gara già al G.P. d’Italia a Monza, dove otterrà uno strepitoso quarto posto. A quel punto la classifica recita: Lauda 64 punti, Hunt 47. L’inglese vince anche il G.P. del Canada (nonostante la notte precedente passata a fare bisboccia: si presenta infatti la domenica ai box coi vestiti del giorno prima…) e il G.P. degli Stati Uniti Est, con l’austriaco terzo, il cui vantaggio, a questo punto, si è ridotto a soli tre punti. Si arriva al Fuji. Storia nota: diluvia, il ferrarista abbandona al secondo giro (senza accampare scuse) e, dopo un gran premio rocambolesco, Hunt conclude terzo e conquista il Mondiale Piloti per un solo punto (69 a 68). È l’apice della sua carriera. E la leggenda narra che nelle notti precedenti la corsa più importante della sua vita, James se la sia spassata con un numero imprecisato di hostess di volo… 

30 anni senza il campione oltre i limiti

Nemici-amici. La rivalità con Lauda è dura, ma James e Niki sono amici, si stimano. Si pungolano a vicenda, un po’ come sarà, anni dopo, tra Senna e Prost. Nel 1977, con una M26 non più al top, arrivano gli ultimi lampi di James: vince a Silverstone (nel giorno dell’esordio di Gilles Villeneuve, che proprio Hunt ha segnalato al team) e compie un buon finale, trionfando a Watkins Glen e al Fuji (è quinto nel Mondiale). Il 1978, sempre alla McLaren, andrà molto peggio, con appena otto punti in carniere. L’auto non è più lei, forse anche la magia del pilota è svanita. Dopo aver conquistato il titolo, bisogna trovare altre motivazioni. E quelle di Hunt per la F.1 finiscono nel 1979, quando, dopo il G.P. di Monaco, abbandona il team Wolf e il circus iridato. Si dice anche a causa della scomparsa di Ronnie Peterson, a Monza, l’anno prima.

30 anni senza il campione oltre i limiti

Pungente commentatore. Lasciato l’abitacolo, Hunt resta legato alla F.1 commentando per moltissimi anni, con pungente ironia, i gran premi a fianco del "mostro sacro" dei telecronisti inglesi, Murray Walker della BBC. È un’altra fase, in parte costellata ancora da eccessi. Ma pure dal tentativo, in qualche modo, di cambiare vita: ha due figli, Tom e Freddie, con quest’ultimo, molto somigliante al papà, che ne seguirà le orme in pista. Si può dire di tutto, si può fare della morale, ma James Hunt era fatto così, prendere o lasciare. Voleva bruciare la vita, farla sempre sua. Si spegnerà nel sonno, nella sua casa di Wimbledon, a soli 45 anni, per un attacco cardiaco.

COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO

ultimo commento
ultimo intervento

James Hunt - 30 anni senza il campione oltre i limiti

Siamo spiacenti ma questo utente non è più abilitato all'invio di commenti.
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it