Tecnica e... tecnologia - Il meglio (e il peggio) del 2023 - SCHEDE
Il ritorno del Wankel. Capolavoro di ingegneria meccanica, il rotativo Wankel è tornato sul mercato a bordo della Mazda MX-30 R-EV, dove fa da range extender a un'auto nata full electric: il funzionamento è analogo all'e-Power della Nissan, ma la capacità della batteria è maggiore. In più, la crossover giapponese può essere ricaricata, cosa che la rende l’unica plug-in in serie sul mercato. Detto questo, rispetto al motore che superava i 9.000 giri nella RX-8 aspirata (o i 300 CV sulla RX-7 Type R con doppio turbocompressore), il nuovo Wankel da 850 cc ha ''solo'' 75 CV e viaggia tra i 2.000 e i 4.500 giri, ma è più efficiente in termini di consumo d’olio (grazie alla presenza di moderni rivestimenti ceramici) e di benzina.
Le sospensioni della Purosangue. La Ferrari più rivoluzionaria di sempre si conferma tale anche nelle sospensioni attive, realizzate dalla canadese Multimatic. Parliamo di un capolavoro di ingegneria e miniaturizzazione: quattro motorini elettrici brushless ad alta potenza, installati sui piattelli inferiori degli ammortizzatori, gestiscono il movimento di ogni singolo stelo, per assorbire - ma anche immettere - energia al loro interno: sono in grado di rallentare o accelerare il movimento delle sospensioni, nonché di abbassare il baricentro della Suv di Maranello in curva, impedendo l’estensione delle sospensioni sul lato interno. Un sistema che ha convinto anche Giancarlo Fisichella, che ha guidato la Purosangue per noi: ''Non ho mai visto un'auto con questo confort e queste dimensioni che rimane piatta anche in curva'', ci ha confessato il pilota.
Batterie al litio-ferro-fosfato. La democratizzazione dell’auto elettrica passa anche per accumulatori meno costosi e con meno materiali rari. Tra i vantaggi delle batterie LFP ci sono cicli di vita più lunghi, tempi di ricarica più rapidi e maggior sicurezza. Di contro, questa soluzione ha una tensione di funzionamento più bassa; pesa e ingombra di più; e la densità energetica è inferiore. Al momento, le LFP hanno una quota di mercato del 31%: Tesla le compra da Byd e le monta sulle Model Y e Model 3 prodotte in Cina, e i principali costruttori, da Stellantis a Ford, stanno realizzando gigafactory in Europa e Stati Uniti in vista della loro produzione di massa.
BMW Panoramic Vision. Presentato sulla concept i Vision Dee al Ces di Las Vegas dello scorso gennaio, il Panoramic Vision è un head-up display che occupa l’intero parabrezza, ampliando a dismisura le potenzialità della realtà aumentata proiettata davanti a conducente e passeggero. Quest’ultimo, alla stregua del guidatore, potrà interagire con l’auto, visualizzare informazioni e spostare app dallo schermo dell'infotainment al parabrezza mediante comandi gestuali. Il debutto è previsto sulla Neue Klasse nel 2025.
L'IA di bordo. L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo, e non solo quello dell’automobile: non c’è azienda che non ne faccia uso, anche e soprattutto nei processi produttivi. Inevitabile, dunque, che l'IA salga a bordo delle automobili: in questa prima fase, i chatbot si affiancano agli assistenti vocali, per accrescerne potenzialità e capacità di interpretare le domande dell’interlocutore. La Mercedes e la DS hanno avviato le prime sperimentazioni del software ChatGPT, inserito all’interno dei rispettivi infotainment Mbux e DS Iris System, mentre la Tesla integrerà nei prossimi mesi Grōk AI, il bot sviluppato dalla società di intelligenza artificiale di Elon Musk. L'IA entrerà in auto anche in maniera meno evidente, migliorando i sistemi di rilevamento della stanchezza, o per meglio adattare i parametri dell’auto ai gusti e alle preferenze del conducente.
Uni Wheel. Se inventare la ruota non è più possibile, si può provare a cambiare il modo in cui le ruote girano, sostituendo i tradizionali semiassi e giunti con un sistema che prevede un motore elettrico integrato in ogni ruota, con tanto di ingranaggi necessari alla trasmissione del moto. Una tecnologia brevettata dal gruppo Hyundai, compatibile con ruote da 4 a 25 pollici - e quindi adattabile tanto alle auto quanto ad altri veicoli, come e-bike o robot - che migliora l’efficienza (riducendo i consumi), le prestazioni e lo spazio a disposizione dei progettisti. Al momento non c’è ancora una data di debutto dell’Uni Wheel sui veicoli di serie, ma è una delle tecnologie da seguire più da vicino.
La guida autonoma della Cruise. Il flop di questa rassegna. In seguito a un incidente, le 950 vetture a guida autonoma della sussidiaria di General Motors sono state ritirate dalle strade di San Francisco, parcheggiate in attesa di un aggiornamento software che eviti ulteriori problemi di questo tipo. Il sinistro, verificatosi in ottobre, ha portato al divieto di circolazione in California dei taxi autonomi Cruise e aperto una serie di indagini a livello federale. Il futuro dell'azienda è davvero incerto: il ceo Kyle Vogt si è dimesso, la GM ha lasciato a casa nove dirigenti, ridotto i finanziamenti alla società e promesso, per voce della ceo Mary Barra, di ''raddrizzare la nave''. Una nave che da quando ha preso il mare, nel 2020, è costata alle casse della Casa di Detroit quasi sei miliardi di dollari.
La guida assistita di livello 3. Nel 2024, in Germania, a Shanghai, in California e in Nevada, cominceranno a circolare le prime auto dotate della guida assistita di livello 3 della Mercedes e della BMW. Il sistema è un’evoluzione della guida di livello 2 già in commercio, funziona solo fino a una certa velocità (in genere non superiore ai 60 km/h) e solo in determinati contesti (per esempio, le strade dotate di corsie separate), ma è comunque impressionante perché a queste condizioni la vettura gestisce effettivamente le fasi di guida, consentendo al conducente di utilizzare l'infotainment di bordo. Detto questo, la vettura potrà richiedere l'intervento del pilota in ogni momento: se la componente umana non è pronta a rispondere, l'auto provvederà ad accostare e a fermarsi nel più breve tempo possibile. Insomma, una rivoluzione che al tempo stesso ci ricorda come la guida autonoma, rispetto alla previsioni, sia ancora lontana dal diventare realtà.
Blockchain. La blockchain è una sorta di registro digitale che consente transazioni sicure e trasparenti. Utilizzata nei settori più disparati, dalla finanza alla logistica, questa tecnologia riguarda anche il settore automotive, permettendo ai costruttori di tracciare in maniera precisa fornitori, materiali e processi industriali. Ancora, la sicurezza serve a registrare le informazioni di un veicolo (tagliandi, km, ma anche tutti gli interventi fatti) in un vero e proprio certificato di autenticità a prova di contraffazione: una garanzia per venditori e acquirenti. Nel corso dei prossimi anni, la blockchain diventerà sempre più efficiente dal punto di vista energetico, forse il suo principale punto debole.
Aggiornamenti over-the-air. La possibilità di ''rinfrescare'' il sistema operativo di un’auto tramite update scaricati da internet, esattamente come siamo abituati a fare con gli smartphone, ha aperto una serie enorme di vantaggi per le Case e i clienti: i software, sempre più complessi, possono essere migliorati e arricchiti nelle funzionalità, ma anche corretti nel caso di bug ed errori; in alcuni casi, come per la Tesla, i richiami di sicurezza possono essere gestiti direttamente in questo modo, senza il ricorso all'officina. Da ultimo, modifiche alle logiche di funzionamento delle centraline elettroniche possono migliorare sensibilmente prestazioni ed efficienza di un’auto, e pure l’autonomia nel caso di elettriche.
Tecnologiche, piene di elettronica e computer ultrapotenti, le auto assomigliano sempre di più a smartphone su ruote, progettate e aggiornate con la medesima logica. In questa gallery trovate una rassegna delle tecnologie e delle innovazioni che secondo noi hanno dominato il 2023 e di cui sentiremo ancora parlare, nel bene o nel male, nell’anno che sta per cominciare. Siete d'accordo? Ditecelo nei commenti.