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Urban Mobility Council
IA e progettazione urbana protagoniste al Think Thank di Unipol

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Nel rapporto 2025 di The Urban Mobility Council, il think tank creato da Unipol per ripensare in modo concreto come ci muoviamo, l’auto è ancora cruciale nella mobilità delle persone, soprattutto quella urbana. Un contesto in cui l’intelligenza artificiale può aiutare a stimolare comportamenti sicuri e virtuosi più dei divieti.

Città sempre più lente, ancora in auto. Dal rapporto emerge che il 70% della mobilità avviene in ambito urbano. E la protagonista, nonostante il pubblico di battito ce lo voglia spesso far dimenticare, resta l’automobile con oltre il 50% degli spostamenti. Il trasporto pubblico resta indietro (solo l’8%), mentre a piedi si arriva al 30%. Numeri che confermano ancora una volta la forza gravitazionale dell’auto, che trascende l’evoluzione dei segmenti, le diatribe sui powertrain, la fame di nuovi Adas. Soprattutto in Italia, uno dei Paesi più motorizzati d’Europa con 41 milioni di auto private, 70 ogni 100 abitanti.

Dati e AI per capire (e cambiare). Due gli studi presentati nell’edizione 2025. Il primo è un progetto del Politecnico di Milano che, in collaborazione con UnipolTech, ha sviluppato un innovativo modello di intelligenza artificiale (RoadSafeAI) in grado di stimare il rischio stradale urbano analizzando direttamente le immagini della rete stradale integrate da dati telematici registrati dalle scatole nere installate in auto (oltre 80.000 le frenate brusche riconosciute come “quasi incidente” dai dispositivi di Unipol e analizzate nello studio). Il sistema potrà aiutare le amministrazioni locali a decidere dove intervenire per incrementare la sicurezza. Il Senseable City Lab del MIT di Boston ha invece analizzato le strade di Milano e dimostrato che la velocità reale tenuta dai guidatori dipende più dal design urbano (per esempio strade più larghe) che dai limiti di legge imposti. Un’affermazione forte, che si può sintetizzare nel fatto che serve più ridisegnare gli spazi che mettere nuovi cartelli.

Transizione sì, ma per tutti. L’appuntamento è ormai una tradizione per Unipol che, come ricorda l’Head of Institutional and Public Affairs Stefano Genovese, ha pensato l’Urban Mobility Council come una piattaforma di collaborazione tra pubblico, privato e ricerca che deve generare dibattito e idee su un punto cruciale: la mobilità deve essere accessibile a tutti, sicura e sostenibile. Partendo dall’assicurazione a detta del Group Insurance General Manager Enrico San Pietro, per il quale le tecnologie oggi a bordo vettura e i contributi scientifici di appuntamenti come l’Urban Mobility Council  vengono già fattorizzati nella definizione e nel pricing dei prodotti assicurativi per gli automobilisti con l’obiettivo di personalizzare l’offerta in funzione degli scenari effettivi di utilizzo delle vetture riducendo – ma senza eliminarlo completamente – il peso dei classici meccanismi di bonus/malus.

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